Le biblioteche pubbliche, il loro ruolo e il loro impegno nell'inclusione e nell'apprendimento

Il nostro breve viaggio di studio, condotto e organizzato da Henrik Arvidsson e Marit Lødemel della Diku, si è concentrato sul ruolo delle biblioteche come luogo di inclusione e apprendimento.
Tenutosi a Bergen, il raduno è stata un'occasione di confronto tra esperti del settore su differenze e similitudini nella mentalità, nelle pratiche e nelle aspettative relative alle biblioteche nei vari paesi.
All'evento hanno partecipato delegati da Austria, Croazia, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Irlanda, Italia, Lituania, Paesi Bassi, Norvegia, Polonia, Portogallo, Scozia, Slovacchia, Spagna e Svezia.
1° giorno: il ruolo delle biblioteche in Norvegia e le pratiche comuni nelle biblioteche europee
Dopo una prima sessione dedicata alle presentazioni, Elin Golten (Hordaland County Library) ha parlato di come il Norwegian Library Act del 2014 abbia cambiato il ruolo delle biblioteche da semplice sede di raccolte fisiche di testi a luoghi di incontro indipendenti per favorire il dialogo e il dibattito. Detto in due parole, si è passati dalle "collezioni" alle "connessioni". Elin ha spiegato che le biblioteche norvegesi hanno raccolto la sfida di diventare delle vere e proprie "arene" aperte a tutti.
Suddivisi in piccoli gruppi, abbiamo quindi discusso delle pratiche comuni e degli atteggiamenti dominanti nei vari paesi. Tra gli argomenti trattati vale la pena menzionare, per esempio, gli orari di apertura limitati che riducono l'accessibilità alle strutture, l'impiego di volontari per estendere i servizi forniti dalle biblioteche e il rischio di sminuire il ruolo dei bibliotecari professionisti, la realizzazione di laboratori digitali, linguistici e di altra natura all'interno delle biblioteche, l'assistenza nella compilazione di moduli e la fruizione di servizi pubblici accessibili esclusivamente online.
La Biblioteca Pubblica di Bergen, uno spazio per l'apprendimento
Nel corso della visita alla Offentlige Bibliotek di Bergen abbiamo potuto constatare come l'imponente edificio sia stato adattato alle esigenze moderne. Oltre a un numero enorme di volumi, molti dei quali unici, la biblioteca vanta numerosi spazi dedicati ai lettori, compresi un auditorium, una caffetteria, un palco per spettacoli e concerti e una grande quantità di infrastrutture informatiche.
Il personale della biblioteca, sia interno che dislocato nelle sedi esterne, ha parlato con entusiasmo del proprio coinvolgimento nell'impartire, ospitare o facilitare le varie attività di apprendimento per gli utenti: nuovi cittadini con necessità linguistiche specifiche, adolescenti appassionati di programmazione e lezioni di informatica per le persone più mature. Il tutto spesso accompagnato da caffè e dolci. Così come avviene in tutta la Norvegia, le biblioteche di Bergen mettono a disposizione le proprie strutture per ospitare sessioni di formazione e apprendimento, come, per esempio, i caffè linguistici della Croce Rossa o le iniziative di quest'ultima per fornire aiuto con i compiti a casa.
2° giorno: visita alla biblioteca di Voss, alla scoperta di prassi comuni in tutta la Norvegia
Dopo un viaggio in treno tra paesaggi da favola siamo arrivati nella splendida cittadina di Voss, famosa per gli sport invernali ed estremi tanto quanto per le arti e la cultura. La biblioteca qui si trova nello stesso complesso che ospita il servizio per l'apprendimento degli adulti e vanta un cinema, un'area dedicata alle conferenze e ai dibattiti, un teatro, una pista da ballo e varie sale riunioni.
Dopo aver visitato questa bellissima struttura, il personale di altre biblioteche norvegesi ha parlato delle attività mirate ad avvicinare i cittadini e l'intera comunità alle biblioteche. Le sessioni proposte hanno spesso come obiettivo facilitare il dialogo e mettere in contatto tra loro persone che normalmente non si incontrerebbero, e fondono insieme elementi della cultura antica con quella moderna (narrazione di storie, artigianato tradizionale, tradizioni popolari e musica folk accanto a programmazione, consigli pratici sull'uso dei propri dispositivi negli spazi bibliotecari e Pokemon).
Ultimo giorno: scambio di idee ed esperienze
Dopo gli interventi di alcune altre biblioteche norvegesi, abbiamo discusso in piccoli gruppi gli approcci che si potrebbero tentare nei nostri paesi d'origine. La maggior parte dei gruppi ha concordato sulla possibilità di offrire attività simili nel campo dell'assistenza informatica e linguistica. Stabilire contatti e dialogare con altre organizzazioni sembra essere di cruciale importanza: laddove il personale delle biblioteche non avesse i mezzi per offrire aiuto o assistenza, potrà sempre fornire spazi neutri e comodi e, in alcuni casi, fungere da collante tra realtà diverse e distanti tra loro.
Inclusività significa avvicinare alle biblioteche coloro che si sentono esclusi o insicuri della loro appartenenza a questi luoghi, aprire loro le porte e offrire la sicurezza e le capacità per accedervi. Pensiamo ai rifugiati o ai richiedenti asilo, ai nuovi cittadini in cerca del loro posto nella società, alle persone con scarse capacità, agli anziani a rischio isolamento o distacco dalla società a causa di cambiamenti tecnologici sempre più rapidi o ai giovani che si riavvicinano all'ambiente delle biblioteche in situazioni particolari come la paternità/maternità o la disoccupazione.
Molti dei partecipanti norvegesi hanno parlato di attività che avvicinano giovani e meno giovani nell'ottica dell'aiuto reciproco (apprendimento della lingua e assistenza informatica), in un meccanismo che rafforza i legami interni alle comunità e sviluppa le amicizie tra persone di generazioni diverse. Per esempio, gli eventi che promuovono l'artigianato e la cultura tradizionale aiutano i nuovi cittadini a integrarsi e rompere le barriere che li circondano, mentre la presenza di organizzazioni che si occupano di sostegno alle persone con problemi di salute mentale aiuta a creare ponti e accresce la fiducia in se stessi e la partecipazione. La condivisione del cibo, anche se si tratta solo di caffè e dolcetti, è un elemento sempre presente, dato che aiuta le persone a rilassarsi e parlare.
Riflessioni finali
Esiste la possibilità che, talvolta, possano verificarsi degli attriti: dopotutto gli eventi nei luoghi pubblici sono solitamente rumorosi! Può capitare che gli utenti abituali si sentano messi da parte o intimiditi dai cambiamenti, perciò è necessario agire con tatto, ascoltare tutti e fare in modo che gli spazi siano condivisi in maniera rispettosa. Le biblioteche potrebbero dover rendere i propri spazi più flessibili per allargare l'offerta dei servizi, per cui potrebbe essere necessario affrontare delle spese. Per concludere, il cambiamento avviene chiedendo, ascoltando e aprendo un dialogo con la gente e le altre realtà.
Il messaggio dei bibliotecari norvegesi, e di tanti altri, è chiaro. Per avvicinare le persone alle biblioteche c'è bisogno di essere flessibili, supportare e adeguarsi. Bisogna fornire spazi adattabili se si vuole favorire la connessione tra persone, il dialogo e la riduzione dell'isolamento. Istruire i bibliotecari in questi nuovi ambiti significa offrire loro supporto e formazione per diventare presentatori, organizzatori, comunicatori e bravi ascoltatori, oltre che imparare a usare gli strumenti tecnologici adatti.
Le biblioteche sono il luogo ideale per mettere in comunicazione persone, organizzazioni e servizi. Dobbiamo continuare a far sentire la nostra voce su quello che facciamo e quello che potremmo fare. Le biblioteche continuano a svolgere un ruolo importante nel prevedere e nel rispondere adeguatamente ai cambiamenti sociali e tecnologici, cosa che sarà fondamentale anche in futuro.
Claire Roberts
Claire Roberts è una bibliotecaria esperta di competenza informativa, membro del team dei servizi bibliotecari del City of Glasgow College in Scozia. Oltre a occuparsi dello sviluppo dei lettori e offrire supporto relativo alle competenze di consultazione e ricerca, lavora con ESOL e aiuta gli studenti a prendere parte alle esperienze lavorative all'interno della biblioteca. Il City of Glasgow College, con i suoi circa 15.000 studenti (equivalenti al tempo pieno), è il più grande istituto di istruzione post-scolastica della Scozia.

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