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STEP by STEP…Assessment of experiential learning for Individual and Collective Empowerment. Perchè, cosa e come valutare?

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Antonella Cesari

Approfondimento, metodologia, orientamento, sostegno... per imparare a “riconoscersi nella propria esperienza”, “metterla in valore”, “oggettivare questo valore agli occhi dell’altro”...

Così il progetto STEP by STEP, beneficiario nell'ambito del Programma Erasmus Plus (Azione Chiave K1- Educazione degli adulti), intende impegnarsi in una ricerca-azione sul tema del riconoscimento e della validazione delle competenze da esperienza acquisite in ambito associativo.

L’obiettivo è quello di valorizzare il capitale umano delle associazioni: rendere più consapevoli i volontari del loro patrimonio di conoscenze e capacità e le organizzazioni del loro potenziale interno, rafforzando la consapevolezza di poter incidere in modo più competente e affidabile sul territorio.

Da alcuni giorni, sul sito di Geapolis è attivo  il CANTIERE APERTO  del progetto.  Proporrà, a cadenza mensile, un diario di bordo delle attività di progettazione, implementazione, mobilità e disseminazione dei risultati (ottobre 2019- dicembre. 2020).  Per favorire e implementare la dimensione europea del progetto, verrà proposta periodicamente una analisi comparata sull’approccio al tema della valutazione delle competenze da esperienza  in Europa, facendo rifermento ai documenti ufficiali e agli approfondimenti disponibili sulla piattaforma EPALE.  Vai alla pagina:

http://geapolis.eu/step-by-step-perche-cosa-e-come-valutare/

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1. Esperienza e riconoscimento delle competenze

Le linee guida europee per la convalida dell'apprendimento (Cedefop 2016)  evidenziano come “ogni giorno si ha occasione di imparare qualcosa di nuovo. Sono soprattutto le esperienze quotidiane sul lavoro, a casa o nel tempo libero, e non solo nei contesti formali di formazione in aula, che ci insegnano quanto di più prezioso sappiamo. L’apprendimento permanente è un elemento essenziale dello sviluppo personale: “riconoscere ciò che si impara facendo” accresce il valore dei risultati conseguiti dal singolo individuo e ne aumenta il potenziale contributo alla società.[...]  

Un obiettivo chiave della raccomandazione del 2012 è che gli Stati membri cooperino sulle modalità nazionali di convalida entro il 2018, facendo in modo che tutti i cittadini possano vedersi riconosciuto quanto hanno appreso nei contesti non formali e informali, individuato e documentato in opportuna documentazione e, qualora lo vogliano, procedere alla sua valutazione e certificazione. Linee guida europee per la convalida dell'apprendimento (Cedefop 2016)

La necessità di ampliare i confini della formazione degli adulti viene sempre più riconosciuta nel dibattito e nelle pratiche di molte organizzazioni, anche di carattere associativo. Gli apprendimenti che le persone maturano in contesti diversi – non formali (organizzazioni di lavoro, associazionismo, gruppi di volontariato e di interesse) ed informali (vita quotidiana, media, viaggi) - vengono oggi ritenuti sempre più importanti per lo sviluppo di quella che - spesso purtroppo solo retoricamente - viene definita come “società della conoscenza”. E’ in questo quadro generale, in evoluzione dal punto di vista culturale e normativo, che si sono sviluppate pratiche sempre più significative di riconoscimento degli apprendimenti maturati dalle persone al di fuori dei sistemi formali di istruzione.

 

2. Geapolis cantiere aperto... Background

In partenariato con alcune associazioni, biblioteche e gruppi informali, l’impegno è quello di progettare e sperimentare, nei contesti non formali e informali,  ambienti di apprendimento blended learning che favoriscano  la personalizzazione dell’apprendimento e l’accompagnamento all’autoformazione, attraverso contenuti, strumenti e tecniche  propedeutiche al bilancio di competenze,  in quanto utili a rileggere la propria storia personale e professionale  in una prospettiva di autonomia e di cambiamento. La progettazione delle attività, le metodologie e gli strumenti utilizzati permettono ai partecipanti di sentirsi valorizzati come persone e come portatori di specifiche conoscenze da poter condividere.

É l’approccio riflessivo all’esperienza a caratterizzare alcune delle attività proposte, in particolare i circoli di studio virtuali. L’obiettivo principale è quello di accompagnare i partecipanti a diventare più consapevoli di sé, capaci di riconoscere, potenziare ed utilizzare le proprie competenze in contesti e situazioni differenti. Quello che si impara a conoscere, a saper fare e a saper essere diventa parte integrante del proprio modo di proporsi agli altri e di affrontare la vita, questa la consapevolezza dei partecipanti... 

Le attività già in cantiere nella programmazione 2018-2019 di Geapolis, in particolare un focus di approfondimento teorico e metodologico sul portfolio e sul bilancio di competenze, sono state le premesse e le condizioni che  hanno incoraggiato la ricerca-azione STEP by STEP. In partenariato con alcune associazioni, biblioteche e comunità di pratiche, l’impegno di Geapolis  è quello di favorire l’individuazione di parametri, standard  e modelli di validazione che consentano a coloro che si impegnano in ambito associativo, di misurare e documentare la propria crescita  personale e professionale. In ambito associativo, tra gli stakeolder di progetto, la Corporazione delle arti, impegnata nel settore delle arti del filo e l’associazione La linea Gialla, impegnata nel settore del teatro amatoriale.

 

3.  Dal dispositivo al processo... Che cosa valutare? Come valutare?

Attraverso un modello interattivo  top-down e bottom-up, che coniuga teoria e pratica, esperienza e quadro normativo (nazionale ed europeo) sul tema della valutazione delle competenze acquisite in contesti di apprendimento non formale ed informale,  la ricerca-azione  STEP by STEP si pone in continuità con il progetto  Eure.K. http://geapolis.eu/progetto-eure-k/ 

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A partire dallo studio di caso relativo a Bolsena Ricama e  all’arte  del merletto,  lo stato dell’arte della ricerca  pone le condizioni favorevoli e  propone una serie di elementi utili  per approfondire lo studio  ed individuare le sinergie tra la dimensione epistemologica dell’educazione degli adulti nei contesti non formali ed informali con la teoria e la  pratica della validazione delle competenze da esperienza a partire dalle esperienze associative.

 

4. Le domande

  • Perché, in che modo, attraverso quali metodologie  è necessario  valutare la qualità delle proposte e delle competenze formative delle associazioni?
  • Perché, in che modo, attraverso quali metodologie  è un diritto   valorizzare l’ esperienza  acquisita in ambito associativo, raccogliendo l’insieme di attività, compiti e ruoli svolti in un’organizzazione non profit.
  • Quale sarà il contributo delle associazioni nel riconoscimento e validazione delle competenze alla luce della nuova normativa europea e nazionale del 2018 dall’E.Q.F. (European Qualifications Framework, cioè il Quadro europeo delle qualifiche-), e il quadro nazionale (decreto MLPS-MIUR 8 gennaio 2018) ?

 

5. Il progetto

Approfondimento, metodologia, orientamento, sostegno... per imparare a “riconoscersi nella propria esperienza”, “metterla in valore”, “oggettivare questo valore agli occhi dell’altro”... Così  il progetto STEP by STEP intende  impegnarsi in una ricerca-azione sul tema del riconoscimento e  della validazione delle competenze da esperienza acquisite in ambito associativo. 

L’obiettivo è quello di valorizzare il capitale umano delle associazioni: rendere più consapevoli i volontari del loro patrimonio di conoscenze e capacità  e le organizzazioni del loro potenziale interno, rafforzando la consapevolezza di incidere in modo più competente e affidabile nel territorio. L’impegno è quello di  progettare un dispositivo  che possa tradurre nella pratica, STEP by STEP,  un percorso di bilancio di competenze attraverso il quale documentare le esperienze acquisite nei contesti non formali e informali (circoli di studio, comunità di pratiche, associazioni).

 

6. Il metodo

Dalle evidenze empiriche emerge la propensione delle  associazioni  (culturali, sportive, socio-educative, socio-assistenziali, etc...) a promuovere o realizzare attività formative di vario tipo

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L’offerta, da essi mediata, può inserirsi in ambiti di attività più estesi: dall’ambiente alla cultura, dalla salute alla disabilità, dall’emarginazione alle povertà, alla famiglia, all’infanzia, alla tutela dei diritti e all’educazione. 

La centralità dell’offerta di servizi erogati da parte delle associazioni necessità di dare risposta ad alcune domande:  In che modo  è possibile generare ed accrescere la capacità realizzativa dell’associazione? Quali sono i processi decisionali e operativi necessari?  In che modo i collaboratori (il più delle volte come volontari)  contribuiscono a trasformare validi obiettivi in concreti risultati?

Si cercherà  di rispondere a queste domande tenendo conto di un modello  gestionale di riferimento: il Total Quality Management, che ha cambiato radicalmente le priorità aziendali /organizzative, introducendo una “efficace umanizzazione” delle organizzazioni produttive, ma anche pubbliche e sociali. È un modello già sperimentato e riconosciuto valido, oltre che in ambito aziendale, anche per le organizzazioni no profit,  che aiuta a individuare le caratteristiche  di una azienda, istituzione, associazione di successo:

  • l’orientamento al soddisfacimento delle aspettative dell’utente
  • la priorità data alla qualità
  • la capacità di migliorare continuamente la prestazione
  • il coinvolgimento più ampio e organizzato possibile delle persone
  • la capacità di creare sempre  le migliori sinergie
  • la qualità interorganizzativa per garantire la massima sinergia tra organizzazioni, nel nostro caso associazioni, impegnate su obiettivi comuni.

 

7. L’équipe  di progetto

Naturalmente ciò è realizzabile se le persone impegnate, a tutti i livelli, nelle attività delle associazione sono a loro volta di qualità, cioè motivate, formate, esperte e adatte a svolgere il loro compito. Per questo motivo,  la ricerca-azione coinvolgerà innanzitutto  i collaboratori di Geapolis che, a vario titolo, come formatori e animatori socio-culturali partecipano alle attività dell’organizzazione.

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Lo stile: condivisione sociale di competenze e saperi, creazione di spazi di senso e di rielaborazione, rimessa in circolo collettiva delle capacità delle persone, costituiscono  i parametri che caratterizzano le proposte formative e di animazione culturale. e alle sperimentazioni di nuovi approcci metodologici riguardanti l’educazione degli adulti.

ASSE I - Ambito associativo riguardante le arti del filo (Stakolder: Corporazione delle A.R.T.I (Arti del Ricamo e Tessili Italiane)

ASSE II – Ambito associativo riguardante le arti teatrali (Associazione culturale La linea Gialla )

ASSE III – Gruppi di interesse in contesti non formali (AVALON SHIP)

Un gruppo di lavoro eterogeneo unito da tre“C”: Competenze, Capacità, Carattere

Valorizzando le competenze di web networking  dell’équipe di progetto, l’obiettivo è quello di favorire un processo di lavoro di rete territoriale e virtuale in modalità blended learning,  in collaborazione con gli stakeholders di progetto per promuovere la riflessione, lo scambio  e la sperimentazione di strumenti di individuazione e documentazione delle competenze acquisite  in ambito associativo  a partire dall’esperienza. 

 

8. Le voci dal Cantiere aperto STEP by STEP  

La valorizzazione degli apprendimenti acquisiti si configura come una forma di diritto delle persone a “capitalizzare e spendere” le proprie competenze professionali, indipendentemente dalle modalità con cui sono state acquisite e sviluppate. Il collaboratore che  mette a disposizione il suo tempo e i suoi talenti  per una esperienza di volontariato ha il diritto di domandarsi:

  • sono più capace nelle relazioni interpersonali, nel comunicare con empatia, oppure sono più competente nel progettare un’attività, un servizio; o, ancora, nel gestire l’associazione?
  • sono più abile nel redigere il bilancio e seguire le procedure amministrative, oppure nel presentare in pubblico i nostri progetti?

Infatti non va mai dimenticato che le conoscenze, come le abilità apprese negli anni, sono date spesso per scontate o, peggio, non ritenute importanti. La parola ai protagonisti: 

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Spesso dimentichiamo e sottovalutiamo le nostre capacità... Supponiamo che tu hai 25 anni e devi trovare un posto di lavoro alla fine del tirocinio. Cosa scrivi nel tuo curriculum vitae? Magari dici: “Ho frequentato la scuola elementare, la scuola media, la scuola superiore e ho fatto il tirocinio, “come tutte”. Stop!! Prima di tutto tu non sei come tutte. Ognuno ha la sua storia, la sua personalità e la sua capacità. Ogni individuo è unico. È chiaro che dobbiamo elencare cronologicamente i nomi delle scuole, delle istituzioni frequentate e della formazione avuta. Però spesso dimentichiamo o sottovalutiamo la nostra capacità, la nostra personalità, le esperienze che facciamo e che ci aiutano a crescere. Addirittura non ci rendiamo conto di averle fatte. Abbiamo l’abitudine di vedere quanto siamo lontani dall’obiettivo o dal sogno…  Per saperne di più http://geapolis.eu/virtual-avalon-ship/

Purtroppo, quando un domani mi chiederanno ...  “Il ricamo mi ha insegnato ad essere precisa, mi ha insegnato ad avere cura dei dettagli, mi fa vivere nel mondo meraviglioso dei colori, mi ha insegnato ad essere paziente nell'attesa del risultato finale, mi ha insegnato a disfare un lavoro parzialmente fatto senza per questo arrabbiarmi troppo,  mi fa esprimere la mia creatività modificando anche solo parzialmente gli schemi fatti da altri...  quando ricamo è un momento solo mio dove tutto il resto rimane fuori. Insomma ... amo  ricamare! Per me la bellezza è lo stupore davanti all’elegante  semplicità di un ricamo realizzato, mentre ripenso a “ciò che c’è dietro”: la creatività per progettare,  l’impegno  e il tempo per realizzare,  gli errori commessi  e la pazienza di correggere  e alla fine...  rimane la bellezza  che,  attraverso l’ago e il filo, va ad adagiarsi su un tessuto.... ”.  A questa punto, però,  è arrivata l’affermazione più provocatoria ma anche quella più necessaria. È una giovane donna che dichiara: “Quando, un domani, mi chiederanno: “che mestiere fai?”, mi piacerebbe poter rispondere: “La ricamatrice!”, ma so che non sarà possibile perché con il ricamo non si mangia!” Per saperne di più clicca qui  http://geapolis.eu/geapolis-giuliana-networking/ )

 

Sul sito di Geapolis è attivo  il CANTIERE APERTO  del progetto....   a cadenza mensile sarà disponibile il diario di bordo delle attività  di progettazione, implementazione, mobilità e disseminazione dei risultati (ottobre 2019- dicembre. 2020).  

 

 

 

Immagini e foto tratte dal sito http://geapolis.eu/

 

 

 

 

 

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