Apprendimento, diffusione della conoscenza e arricchimento personale: le nuove sfide del contesto informatico.
Luigi Bevilacqua è co-fondatore e responsabile sviluppo informatico dello studio italiano QZR srl con sede a Lucca.
Negli ultimi due anni, il team di QZR ha contribuito allo sviluppo della piattaforma innovativa Toolkit STIT per il progetto Erasmus+ Smart Tools for Inclusive Teaching in VET.
In questa intervista, Bevilacqua sottolinea come il digitale possa essere utilizzato come mezzo e alleato per supportare il personale docente nella creazione di lezioni che rispondano alle esigenze e bisogni di qualsiasi studente.
Breve presentazione dell’ente, di cosa si occupa, quale esperienza ha nel Programma Erasmus+ e nella realizzazione di risultati progettuali come quello sviluppato per STIT.
La nostra società è nata per rispondere alle esigenze degli editori scolastici alle prese con le tecnologie digitali: abbiamo iniziato con un approccio sperimentale e scientifico, mettendo in primo piano la comprensione dei problemi e andando a definire la nostra missione come “migliorare l’accesso alla conoscenza”.
Grazie a questo punto di partenza nel corso degli anni abbiamo collaborato con aziende pubbliche e private, grandi editori, musei d’arte e realtà imprenditoriali sul territorio italiano.
Dal 2021 abbiamo avuto il piacere di collaborare con Aforisma sul progetto STIT e sul progetto FI.DO - FIghting fake news and DisinfOrmation, che si poneva l’obiettivo di aiutare le persone senior nel contrasto alla diffusione di informazioni false.
Il progetto STIT mira a condividere attività e risorse utili a docenti che vogliono realizzare lezioni inclusive, accessibili e coinvolgenti per tutti gli studenti.
Potrebbe spiegare com’è stata costruita la piattaforma, il contributo dei partner, l’importanza di applicare la didattica capovolta e perché si può considerare una piattaforma innovativa?
Il nostro ruolo all’interno del progetto STIT è stato di progettare in collaborazione con tutti i partner il PR2, denominato “Toolkit STIT”. In quanto “kit di sopravvivenza” è stato concepito come una raccolta di strumenti pratici a disposizione degli insegnanti, accomunati dall’idea di gratuità e - ove possibile - disponibilità open source.
Tutti i partner di progetto hanno collaborato nell’ideare la piattaforma, immaginarne la fruizione, scrivere i contenuti (oltre 130 attività tradotte in quattro lingue!) e raccogliere gli strumenti digitali che, a loro volta, superano il centinaio.
A nostro parere, la piattaforma è da considerarsi innovativa perché parte dal concetto di affiancamento al docente e dall’auspicio di diventarne supporto in fase di preparazione delle lezioni, introducendo le fasi tipiche della didattica capovolta.
La didattica capovolta parte dal ripensare i tempi e le modalità della lezione, sostituendo la lezione frontale con la preparazione individuale a casa e dedicando il tempo in classe al confronto e all’approfondimento.
A fronte di svariati benefici, questa modalità pone naturalmente nuove sfide per i docenti, in particolare in un contesto in cui si mira all’accessibilità per tutti, ma speriamo che le attività e gli strumenti raccolti siano d’aiuto per gli insegnanti.
Grazie alla collaborazione con Aforisma, QZR ha partecipato al Focus Group con il personale scolastico dell’IFP per presentare il Toolkit STIT.
Quali sono stati i commenti ricevuti e perché crede sia importante il confronto diretto e concreto con i beneficiari del progetto?
I docenti sono stati estremamente ricettivi e interessati allo strumento.
La scuola italiana insiste da anni sull’accessibilità e sulla preparazione di lezioni in grado di essere recepite dall’intero gruppo classe, pertanto l’accento è stato posto su come la didattica capovolta possa aiutare in questa fase in un contesto come la formazione professionale.
La piattaforma realizzata ha avuto feedback positivi, soprattutto per la quantità di contenuti e per la loro struttura: non lezioni pre-costruite con dogmi e spiegazioni passo passo, bensì pattern di insegnamento adattabili a ogni situazione e nozione.
QZR fonde progettazione visiva, sviluppo web e innovazione tecnologica mettendosi sempre alla prova per migliorare l’esperienza degli utenti.
Secondo la vostra esperienza e vision, le nuove tecnologie come possono avere un impatto positivo e di supporto dell'inclusione educativa di persone con minori opportunità?
Nella fase iniziale di arrivo delle nuove tecnologie nelle scuole (dalla comparsa delle prime LIM, dall’introduzione dei tablet e del concetto del BYOD - bring your own device), l’accento è stato posto sull’uso di strumenti digitali “perché è moderno”, aldilà della qualità dell’interazione e dei contenuti.
Dall’inizio del nostro lavoro come QZR, invece, abbiamo sempre pensato agli strumenti digitali come mezzi, non come fini: il fine è l’apprendimento, la diffusione della conoscenza, l’arricchimento personale.
Cambiare il punto di vista sulla tecnologia e avere la capacità di usare strumenti diversi per rispondere a esigenze diverse è una delle principali sfide per i docenti, soprattutto in favore degli studenti con minori opportunità.
Sono convinto che il miglioramento del contesto informatico - in termini di qualità e disponibilità di software interessanti per l’insegnamento - e la lenta ma costante riduzione del digital divide aiuteranno le scuole a raggiungere sempre più efficacemente ogni studente.
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Seguici su EPALE!
Nelle prossime settimane, verranno pubblicate altre interviste ai partner progettuali sull’implementazione del progetto STIT e su qual è stato l'impatto sui beneficiari diretti, indiretti e sulle stesse organizzazioni partecipanti.
I testi multilingue in inglese, italiano, spagnolo e romeno, sono stati scritti dal coordinatore di progetto (Sara Porta - Aforisma) e dai partner progettuali italiani, spagnoli e rumeni (Luigi Bevilacqua - QZR srl, Francisco Hurtado Martínez - Fundación Docete Omnes e Nicoleta Acomi - Bexley C-Level IT).
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