Disseminare per crescere

La disseminazione è una fase fondamentale del programma Erasmus+, sia come momento di racconto e valorizzazione del lavoro svolto sia come conoscenza e coinvolgimento per coloro che ancora non hanno compiuto tale esperienza. Un momento di chiusura, nel senso di conclusione, ma anche di apertura ad altri percorsi e nuove possibilità. Ma come coniugare questi aspetti senza che il tutto risulti una proposta unidirezionale? E, soprattutto, in che modo rendere partecipe tutta la comunità scolastica?
Queste sono le prime domande che, come staff Erasmus+ del CPIA 2 Serramanna, ci siamo posti per organizzare la disseminazione all’interno degli ErasmusDays 2024.
Dopo un piccolo brainstorming ed un più approfondito confronto all’interno dello staff, abbiamo deciso di disseminare per “stazioni”, una sorta di viaggio nel viaggio, con l’intento da un lato di riflettere su alcuni punti cruciali del programma, dall’altro di riproporre gli intrecci e le contaminazioni di cui l’esperienza Erasmus ci ha arricchito, nonché di ricevere, contemporaneamente, nuovi input e preziosi suggerimenti. Ne consegue che la domanda successiva sia stata “dove farlo?”.
E’ noto che per realizzare grandi idee, servano grandi spazi ed altrettante energie, e ciò è stato possibile grazie al Comune di Serramanna (SU) che ci ha messo a disposizione uno spazio espositivo ampio e suggestivo, ovvero l’ex chiesetta di San Sebastiano, nonché alla collaborazione dello stesso assessore alla cultura, del personale scolastico e, soprattutto, delle e dei discenti. Un lavoro congiunto tra Istituzioni e comunità scolastica che ci ha permesso di allestire un evento interattivo dal titolo “Weaving connections: storie di incontri, intrecci e contaminazioni”.
Considerata la ricchezza di input e la varietà dei bisogni, abbiamo scelto di suddividerlo in “stazioni”; nella prima si è svolta una tavola rotonda tecnica, a cui hanno aderito i rispettivi staff ’Erasmus+ dei CPIA di Imperia, Cagliari, Nuoro ed Oristano con cui si è trattato, nello specifico, il tema dell’accoglienza, vista come l’altra faccia della medaglia rispetto alla partenza, un aspetto interdipendente che va preso in considerazione fin dall’inizio nella progettazione delle mobilità.
Parola chiave del dibattito: “Esserci”, intendendo con essa sia la presenza in sé che la capacità di stare in relazione con l’altro. Esserci è un invito ad affrontare, responsabilmente, la fase dell’accoglienza, perché è in questa dimensione che si realizza la forma più alta di condivisione e meglio si palesa lo spirito dell’Erasmus+. Dalla tavola rotonda è scaturito, inoltre, il bisogno di creare connessioni tra i CPIA impegnati nel programma Erasmus+ che vanno dal voler condividere buone pratiche per le mobilità e le accoglienze, al collaborare per elicitare l’impatto che esso ha sulle/sui discenti e sullo staff scolastico sia in termini di crescita personale che di cittadinanza europea e per far sì che sia sempre più inclusivo e partecipato.
La seconda stazione dell’evento, dedicata alle storie e aperta a tutta la comunità scolastica, l’abbiamo concepita, invece, come un “viaggio per tappe”, fatte di ascolto, osservazione e interazione.
Le/i partecipanti, oltre ad ascoltare le testimonianze di chi ha preso parte ad una mobilità, sono state/i invitate/i a scoprire tutte le mete raggiunte e le connessioni create seguendo l’intreccio dei fili appuntati su una grande carta politica dell’Europa.
Hanno conosciuto momenti curiosi dell’esperienza Erasmus+ altrui e/o rivedere i propri attraverso una mostra fotografica sospesa e potendo chiedere spiegazioni, direttamente, alle autrici e agli autori degli scatti. Hanno lasciato un feedback sul significato personale dell’esperienza compiuta o di ciò che pensano possa significare, scrivendolo su un biglietto e appendendolo su un alberello d’ulivo, proprio a simboleggiare i germogli nati dal seme dell’Erasmus+.
Mentre, per coloro che sono rimaste/i con delle domande in sospeso, delle curiosità o hanno rilevato delle criticità è stato possibile metterle nero su bianco e inviarle in un'apposita cassetta postale dell’Erasmus+.
La serata è stata, anche, l’occasione per presentare la neonata identità digitale del CPIA 2 Serramanna: la pintaìstella, il cui nome racconta di un altro intreccio, quello tra una pintadera e una stella. E con esso esprime il desiderio di unire la conoscenza del proprio bagaglio culturale, delle proprie radici alla possibilità, offerta dall’Erasmus+, di intraprendere altre strade e cogliere nuove opportunità in Europa, in modo attivo e consapevole, agendo da protagonista! Per celebrare l’evento l’ultima stazione non poteva che essere quella della tavola imbandita, intorno a cui si è continuato a disseminare in una dimensione di allegra convivialità.