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Tornare studenti da adulti. Una storia di emancipazione.

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Daniela Ermini

STORIE DISERA

Oggi 23 marzo alle 17.30 Maria Idria Semeraro sarà spite del CPIA 1 di Siena per presentare il suo libro Storie…di sera.


Chi ci segue da più tempo saprà che il team Epale Italia è molto legato a questo volume e alla sua autrice che abbiamo invitato più volte a parlare, come ospite a Un Libro con Epale e come autrice all'ultimo Festival d'Europa.

Ci piace dare spazio a questa storia autobiografica che racconta la realizzazione di un desiderio profondo: quello di tornare sui banchi di scuola quando ormai la vita sembra averti portato da tutt'altra parte.

Maria Idria è infatti una donna che, diventata mamma molto giovane, sospende gli studi per dedicarsi interamente alla famiglia che, negli anni, diventa sempre più numerosa. Ma il suo amore per l'apprendimento è potente e così, grazie anche all'incontro fortuito e fortunato con un insegnante dei corsi serali, decide di iscriversi al CPIA  della sua città per prendere quel diploma di scuola superiore che non era riuscita a conseguire. 

La presentazione di questo pomeriggio potrà essere seguita in diretta streaming su piattaforma Zoom.

In vista di questa presentazione, abbiamo sentito Maria Idria per telefono e le abbiamo fatto alcune domande per sapere come stava andando la sua vita. Ecco cosa ci ha risposto.


Com'è cambiata la tua vita dopo aver conseguito diploma?

Se il traguardo della maturità in età adulta è stato meraviglioso raggiungerlo, ancora di più lo è stato poter iscrivermi all’Università con una consapevolezza tale di voler raggiungere nuovi obiettivi necessari alla mia formazione che diverrà strumento per poter supportare gli altri. Pertanto, una volta conseguita la laurea di primo livello ho voluto continuare ancora a sfidarmi, perché la sfida più grande è superare sé stessi e mai gli altri, e di conseguenza completare il ciclo magistrale e diventare così “Progettista della Formazione”. Pertanto dopo aver completato gli studi ho voluto fortemente lasciare traccia della storia che mi ha cambiato la vita, così da poter essere uno strumento utile per chi vuol mettersi in discussione, scrivendo il romanzo di formazione ”Storie… di sera“ edito Rossini Editore. 

Che cosa è cambiato per te dopo aver pubblicato il libro?

Da quel momento sono trascorsi due anni e continuo a portare testimonianza della mia favola nelle scuole così da motivare al cambiamento chi oramai ha perso la fiducia e la speranza nel cambiamento. Diverse scuole in tutta Italia mi hanno contatta per fare incontri online ma anche in presenza. Persino il CIEF ovvero Conferenza Internazionale di Educazione della FACCREI in Brasile ha voluto che partecipassi per raccontare quella che è la realtà dell’educazione a glie per gli adulti qui in Italia. Ho partecipato, dopo essere stata invitata, anche al “Festival D’Europa2 tenutosi a Firenze lo scorso mese di maggio, esperienza meravigliosa che mi ha permesso di conoscere realtà diverse da quelle che conoscevo e lasciando la mia testimonianza, semplice ma non banale. 

In questi anni hai fatto molte presentazioni: ci sono domande ricorrenti dal pubblico? 

Le domande ricorrenti sono ad esempio qual è il segreto per riuscire a conciliare lo studio con il resto, la risposta è semplice: quando ciò che si fa lo si fa con passione e dedizione il tempo lo si trova. Un’altra domanda ricorrente è se c’è un metodo per apprendere: il metodo non è lo stesso per tutti ognuno ha il suo. Il mio è leggere, sottolineare e trascrivere ciò che è importante, così da crearmi una sorta di abito cucito addosso, fatto su misura, così da plasmarlo e farlo mio, e devo ammettere in tutta onestà che non mi ha mai tradito, anzi mi ha lasciato superare brillantemente i numerosi esami universitari.

Che cosa significa per te poter raccontare la tua storia?

Raccontare la mia storia significa dare speranza a chi crede di non poter cambiare il proprio futuro e prospettive, è vero serve tempo, dedizione, probabilmente anche un po’ di sacrificio, ma tutto ciò viene ricambiato dal fatto che è necessario e indispensabile avere una testa ben fatta per affrontare il presente e il futuro che richiedono sempre di più gente preparata per non essere coercisi da quello che fuori c’è. Pensare, decidere, con la propria testa è una cosa che ciascun uomo merita di poter fare, e per farlo l’unico strumento è la cultura. 


Consiglieresti ad altri adulti l'iscrizione al CPIA?

Consiglio, invoglio, sprono ragazzi che hanno abbandonato la scuola e gli adulti che vogliono rimettersi in gioco a ritornare sui banchi di scuola attraverso la motivazione, all’autostima, al desiderio di diventare uomini e donne capaci di essere migliori di sé stessi ogni giorno di più, perché lo studio rende le persone belle dentro, la vita interiore fiorisce e si sboccia, lasciando lì da dove si passa quel profumo di cambiamento che rendi belli anche fuori.

In bocca al lupo Maria Idria! Noi continuiamo a seguirti da lontano.

Foto di Famiglia_Semeraro
 

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