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Formarsi in Europa per innovare la scuola degli adulti: l’Erasmus del CPIA 1 Foggia

Garantire una scuola di qualità oggi significa, innanzitutto, puntare allo sviluppo professionale continuo del personale scolastico. In questo contesto, il CPIA 1 Foggia David Maria Sassoli ha scelto di investire con convinzione nella formazione sul campo, privilegiando esperienze di mobilità internazionale in grado di offrire stimoli concreti, nuove prospettive e uno scambio reale di buone pratiche. Non si tratta di una formazione astratta o teorica, ma di un apprendimento vivo, che avviene osservando altri colleghi, in altri contesti educativi, spesso innovativi, immersi in scenari europei complessi e stimolanti. La recente esperienza di job shadowing realizzata ad Almería (Spagna) rientra all’interno di un più ampio piano Erasmus+ messo in atto dal CPIA 1 Foggia, che punta a rendere l’aggiornamento professionale dei docenti non un fine in sé, ma uno strumento necessario per rispondere alle sfide specifiche dell’istruzione degli adulti: ridurre i bassi profili formativi, offrire percorsi di studio più vicini ai bisogni reali dell’utenza.

Non a caso nel PTOF del CPIA 1 Foggia lo sviluppo professionale è considerato una priorità fondamentale, anche alla luce del forte turnover del corpo docente: da un lato molti insegnanti sono new entry con una preparazione ancora in via di costruzione rispetto alla specificità dell’utenza adulta; dall’altro, chi ha più esperienza spesso fatica a tenere il passo con le trasformazioni in atto. Per questo motivo, ci si è posti come obiettivo quello di formare un gruppo di docenti motivati che possano diventare moltiplicatori di innovazione all’interno dell’istituto stesso, aggiornando i colleghi e favorendo una cultura della condivisione.

Nel caso specifico la mobilità ad Almería ha permesso a sei docenti del CPIA 1 Foggia di osservare da vicino dal 31 marzo al 4 aprile 2025 le attività didattiche proposte dall’Instituto Provincial de Educación Permanente di Almería (IPEP), confrontandosi con strategie educative orientate all’inclusione, all’empowerment e al reinserimento socio-lavorativo di adulti lavoratori, migranti in quartieri svantaggiati, detenuti in carcere e minori in contesto penale.

Lunedì: accoglienza e scoperta del modello IPEP.

La settimana si è aperta con l’accoglienza ufficiale e una visita guidata agli spazi della scuola ospitante. Il team italiano ha potuto conoscere la struttura organizzativa del centro, i percorsi formativi attivi e il profilo dell’utenza. Particolarmente apprezzata è stata la capacità dell’istituto di intercettare i bisogni reali del territorio, promuovendo un’educazione permanente radicata nella comunità. In quest’ottica, la scuola adotta un’organizzazione didattica estremamente flessibile, che tiene conto delle esigenze di una popolazione adulta variegata: le attività formative vengono proposte in modalità presidenziale, semipresidenziale e a distanza, garantendo così accessibilità e inclusione anche a chi ha impegni lavorativi o familiari.

Martedì: educazione e inclusione nei contesti di restrizione della libertà.

La giornata di martedì è stata dedicata all’esplorazione delle pratiche educative rivolte a soggetti in condizioni di restrizione della libertà. I partecipanti hanno avuto l’opportunità di visitare una comunidad cerrada, che ospita minori in stato di detenzione, gestita dall’Asociación Meridianos di Almería. L'incontro con il team multidisciplinare dell’associazione — composto da esperti nei settori dell’educazione, dell’inserimento lavorativo, della giustizia minorile e della protezione dei minori — ha offerto uno spaccato significativo sul lavoro educativo e di reinserimento sociale svolto con i giovani in conflitto con la legge. È emersa con forza l’importanza di un approccio olistico e personalizzato, capace di integrare formazione scolastica, supporto psicologico e percorsi professionali mirati, con l’obiettivo di prevenire la recidiva e costruire percorsi reali di cittadinanza attiva.

Mercoledì: istruzione e dignità nei contesti detentivi.

Mercoledì è stato il giorno dedicato alla visita del modulo scolastico nel Centro Penitenziario di Almería, dove l’IPEP opera con continuità offrendo percorsi formativi a detenuti adulti. L’osservazione in aula ha permesso di cogliere la qualità delle relazioni educative e l’impegno degli insegnanti nel garantire una formazione inclusiva, centrata sulla persona.Un elemento che ha colpito profondamente i partecipanti italiani è stata la serenità percepibile nei volti dei reclusi, segno evidente di un sistema penitenziario che pone al centro la dignità umana, offrendo opportunità reali di riscatto e reinserimento sociale. Un aspetto inusuale per il contesto italiano è stato notare che le classi accoglievano con naturalezza sia detenuti maschi che femmine, a testimonianza di un'organizzazione degli spazi e delle attività improntata alla fiducia e alla responsabilizzazione degli individui.

Giovedì: Laboratorio di illustrazione di un haiku.

La delegazione di docenti del CPIA 1 Foggia ha partecipato a un laboratorio di disegno nella sede centrale dell'IPEP, durante il quale ciascun componente ha avuto l'opportunità di illustrare un haiku, un tipo di poesia giapponese che si distingue per la sua brevità e profondità evocativa. Questo esercizio creativo ha permesso ai partecipanti di esplorare forme artistiche come veicoli per l'espressione delle emozioni e della riflessione, combinando la tradizione poetica con l'arte visiva. È stata un'esperienza che ha stimolato non solo le competenze artistiche, ma anche la capacità di sintesi e interpretazione delle emozioni attraverso l'arte, favorendo un approccio multidisciplinare all'apprendimento. A questa attività ha fatto seguito un momento conviviale con i docenti della scuola, durante il quale è stato possibile scambiare impressioni e riflessioni sull'esperienza, consolidando la cooperazione tra i partecipanti e favorendo una più profonda connessione tra le realtà educative coinvolte.

Venerdì: scuola e comunità nel cuore di La Chanca.

La settimana si è conclusa con la visita alla scuola del quartiere La Chanca, una delle aree più svantaggiate e multiculturali di Almería. Qui i partecipanti hanno potuto osservare un modello di scuola aperta al territorio, che lavora in stretta sinergia con servizi sociali, educatori, docenti e volontari di associazioni locali.La scuola rappresenta un presidio educativo e sociale fondamentale per il quartiere, offrendo opportunità di apprendimento e supporto quotidiano ad adulti in situazioni di disagio. L’azione didattica, affiancata da interventi di inclusione e accompagnamento, dimostra come la collaborazione tra istituzioni e società civile possa generare un impatto concreto e duraturo sulle comunità più fragili.

Nel corso della settimana, non sono mancati anche momenti culturali, durante i quali la delegazione ha potuto visitare le bellezze del territorio, tra cui il centro storico di Almería, l'Alcazaba e le Murallas del Cerro de San Cristóbal, il Cortijo del Fraile, El Playazo de Rodalquilar, il quartiere La Chanca, Granada con l'Alhambra. Questi momenti hanno arricchito ulteriormente il percorso, offrendo un'occasione unica di approfondire la storia e la cultura della Spagna e rendendo il soggiorno più allettante.

Riflessioni e prospettive future.

L’esperienza vissuta ad Almería ha lasciato un’impronta significativa nei docenti partecipanti. Oltre all’arricchimento professionale, si è rafforzato il senso di appartenenza a una comunità educante europea, in cui i problemi condivisi diventano occasioni per crescere e innovare insieme.Le metodologie osservate — centrate sullo studente, personalizzate, fondate sulla fiducia e sul rispetto dei tempi e delle storie di ciascuno — rappresentano una direzione chiara per il lavoro nel CPIA 1 Foggia, che sempre più intende adattarsi a un’utenza eterogenea, fragile e dinamica.L’osservazione diretta ha permesso di cogliere la centralità della relazione educativa e dell’approccio flessibile, capace di adattarsi alle diverse biografie degli studenti e di offrire percorsi realmente inclusivi. L’esperienza ha inoltre stimolato una riflessione sul potenziale trasformativo dell’educazione negli ambienti ristretti, così come sul valore della rete tra istituzioni, per costruire progetti integrati e sostenibili.Il CPIA 1 Foggia intende ora tradurre quanto appreso in nuove azioni progettuali, rafforzando la cooperazione europea, attivando percorsi di formazione tra pari e diffondendo pratiche innovative nel contesto locale. La mobilità Erasmus si conferma una leva strategica per l’innovazione didattica e per la costruzione di una scuola aperta, resiliente e europea.Il job shadowing ha generato anche nuove idee progettuali, dalla costruzione di percorsi di cittadinanza attiva per migranti, a laboratori professionalizzanti per giovani adulti, fino a un possibile progetto di scambio virtuale tra corsisti italiani e spagnoli, che coinvolga le classi multilingue e favorisca la pratica della lingua in un contesto autentico.Il CPIA 1 Foggia si impegna a valorizzare e disseminare quanto appreso attraverso momenti di formazione interna, incontri di staff, workshop e materiali didattici condivisi, affinché l’intera comunità scolastica possa trarre beneficio dall’esperienza.La scuola del futuro si costruisce oggi, anche e soprattutto andando a scuola da altri in Europa.

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