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La didattica digitale nell'istruzione degli adulti. Parliamo della FAD

Con l'emergenza del Coronavirus la scuola italiana ha scoperto l'importanza delle tecnologie e delle competenze digitali. Il mondo dell’istruzione degli adulti, in questo, ha precorso i tempi. La cosiddetta FAD (Fruizione a Distanza) è prevista dalla norma per il 20% del monte ore didattico dal 2012. Ne parliamo in questo articolo.

L’utilizzo della didattica a distanza per l’istruzione degli adulti è una tematica ben presente agli addetti ai lavori, ovvero al personale operante nei Centri Provinciali per l’Istruzione degli Adulti (CPIA) e negli Istituti di Istruzione Secondaria con annessi corsi serali.
Il mondo dell’istruzione degli adulti, in questo, ha precorso i tempi; infatti, alla luce dell’emergenza “Coronavirus”, nella scuola italiana stiamo assistendo ad un’accelerazione nell’utilizzo di tale modalità didattica. Molti docenti “tradizionali” hanno scoperto ed iniziato ad utilizzare la didattica a distanza, fermo restando che in alcune forme era già presente, ma spesso con una diversa filosofia di utilizzo (es. “Flipped Classroom”).

Nell’istruzione degli adulti, grazie al recente riordino del settore CPIA e Istituti di Istruzione Secondaria con annessi corsi serali, è presente già da tempo un’innovazione significativa, ovvero è stata istituzionalizzata per i corsisti la possibilità di fruire a distanza di un 20% del monte ore didattico (DPR 263/2012 - Regolamento recante norme generali per la ridefinizione dell'assetto organizzativo didattico dei Centri d'istruzione per gli adulti, ivi compresi i corsi serali). 

Che cosa significa FAD?

Per comprendere meglio, si riportano i passaggi più significativi delle “Linee guida per il passaggio al nuovo ordinamento a sostegno dell'autonomia organizzativa e didattica dei Centri provinciali per l'istruzione degli adulti” (Decreto 12 marzo 2015), tuttora vigenti:   

[5.3 Fruizione a distanza] La fruizione a distanza rappresenta una delle principali innovazioni dei nuovi assetti organizzativi e didattici delineati nel Regolamento-, il nuovo sistema di istruzione degli adulti, infatti, prevede che l'adulto possa fruire a distanza un parte del periodo didattico del percorso richiesto all'atto dell'iscrizione, in misura di regola non superiore al 20% del monte ore complessivo del periodo didattico medesimo.
La fruizione a distanza favorisce la personalizzazione del percorso di istruzione. La fruizione a distanza va incontro a particolari necessità dell'utenza, impossibilitata a raggiungere la sede di svolgimento delle attività didattiche per motivazioni geografiche o temporali.
La fruizione a distanza contribuisce allo sviluppo della "competenza digitale", riconosciuta fra le otto competenze chiave per l'apprendimento permanente indicate nella Raccomandazione del Parlamento e del Consiglio europeo del 18 dicembre 2006. 
Ai fini del Regolamento per fruizione a distanza si intende l'erogazione e la fruizione di unità di apprendimento (o parti di esse) in cui si articolano i percorsi di istruzione di cui all'art. 4, comma 1 del Regolamento mediante l'utilizzo delle nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazione.

È importante sottolineare che, In questo contesto, l’acronimo FAD è da intendersi come Fruizione A Distanza e non come formazione, infatti l’accertamento dell’acquisizione di competenze da parte dei corsisti dovrà comunque avvenire in aula.

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Per agevolare la fruizione è stata anche prevista la creazione di Agorà, aule per videoconferenza attivate in virtù di convenzioni, nelle quali i corsisti, opportunamente identificati e registrati, possono seguire le lezioni a distanza dai luoghi di erogazione tradizionali (es. sedi associate dei CPIA), vediamo cosa dicono a proposito le linee guida, citate in precedenza.

Qualora - a fronte di documentate necessità - la fruizione a distanza preveda lo svolgimento di attività sincrone (conferenza online video) fra docente presente nelle sedi (associate e/o operative) dei CPIA e gruppi di livello presenti nelle aule a distanza, denominate AGORA' (Ambiente interattivo per la Gestione dell'Offerta formativa Rivolta agli Adulti) individuate all'uopo nell'ambito di specifici accordi con Università e/o enti locali e/o altri soggetti pubblici e privati, la quota oraria di cui all'art. 4, comma 9, lett. c) del Regolamento può essere incrementata, fermo restando che l'identificazione e la presenza dell'adulto nell' AGORA' siano debitamente registrate secondo le modalità previste dai suddetti accordi.

 

Queste indicazioni normative supportano i riconosciuti vantaggi della fruizione a distanza particolarmente nei percorsi formativi per gli adulti; punti di forza sono, infatti, l’economizzazione degli spostamenti, la flessibilità oraria, la riduzione del cartaceo, l’ampliamento dei canali comunicativi, il maggior coinvolgimento dell’utenza, la personalizzazione del percorso ed altro ancora. Si parla di indicazioni e non di Linee guida, perché al momento non sono state emanate specifiche dettagliate su modalità e strumenti operativi. Qualcosa si sta muovendo per la loro stesura, perché sia l’Istituto Nazionale Documentazione Innovazione Ricerca Educativa (INDIRE), sia la Rete Italiana Istruzione degli Adulti (RIDAP), sia i Centri di Ricerca e Sviluppo regionali dei CPIA stanno elaborando delle proposte.

Nell’offerta didattica dei Centri Provinciali per l’Istruzione degli Adulti (CPIA) attualmente la FAD è presente secondo diverse modalità di erogazione, anche sulla base delle competenze tecnico-professionali presenti al loro interno.

 

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A oggi l’unico modello unitario, seppur in modo ancora ampiamente sperimentale, è la piattaforma INDIRE “Adulti in formazione”, dedicata alla condivisione di modelli e contenuti per la FAD; l’idea di base è quella di mettere a disposizione uno spazio di lavoro comune e gratuito, basato su un ambiente Moodle, che, possa essere alimentato dai contenuti creati e condivisi dai docenti, in modo da creare un’unica libreria virtuale per il sistema della formazione italiana. Tale sperimentazione potrebbe essere uno strumento utile per garantire un’uniformità nazionale, ovvero cercare di far convergere verso un ambiente unico esperienze partite con diverse modalità tecniche e di fruizione. INDIRE ed i Centri di Ricerca e Sviluppo regionali dei CPIA stanno anche lavorando alla predisposizione di una scheda per la validazione dei contenuti da inserire nella piattaforma “Adulti in formazione”. Quest’ultimo è un aspetto importante, perché nelle esperienze sperimentali di attivazione di strumenti di fruizione a distanza in rari casi sono stati effettuati un controllo o una validazione dei contenuti. Tale problematica è strettamente legata anche al discorso della certificazione delle competenze in uscita dai percorsi di istruzione per adulti perché, nel momento in cui si progettano ed inseriscono UdA in FAD, bisogna definire quali competenze produrranno rispetto a quelle richieste e presenti nelle Linee guida e nei modelli di certificazione.

Riguardo i contenuti, l’ideale sarebbe svilupparne in maniera autonoma ed originale, anche in considerazione del target particolare cui ci si rivolge (spesso utenza svantaggiata, stranieri o comunque corsisti poco “attrezzati” culturalmente), tuttavia, attualmente, nelle singole esperienze nazionali si tende a riutilizzare e condividere contenuti già presenti in rete e non sviluppati per l’utenza di riferimento, questo però presuppone un’attenzione agli aspetti relativi al copyright.

 

Tracciabilità del corsista: si o no?

Quello della tracciabilità è un aspetto che spesso si pone nei momenti di confronto tra esperti. Ritengo che sia utile poter sapere se un utente ha avuto accesso ai contenuti e se ha eseguito le esercitazioni, ma conoscere quante ore o minuti è stato in piattaforma è ininfluente, visto che, come da normativa le competenze devono essere accertate in presenza. Lo spirito è quello di agevolare la fruizione, non di fare vera e propria formazione a distanza!
Del resto gli escamotage per barare sono infiniti; per avere la certezza che gli utenti abbiano personalmente seguito i corsi e per quanto tempo sono richieste soluzioni tecniche complesse e costose (es. riconoscimento facciale, ecc.), del tutto esagerate per lo scopo.
Altro aspetto su cui riflettere: l’integrazione della attività in FAD con il registro elettronico. Ormai tutti i CPIA utilizzano un registro elettronico, alcuni mutuati da quelli sviluppati per la scuola del mattino, altri sviluppati ad hoc.
Dall’anno scolastico 2019-2020 il patto formativo che si stipula con i corsisti (nel quale tra le varie informazioni sono da inserire le ore di fruizione in presenza e quelle a distanza) deve essere caricato online nel sistema SIDI e tale funzione è stata abilitata all’interno di numerose soluzioni di registro elettronico.
Il problema è che, per poter validare l’anno scolastico ed effettuare lo scrutinio elettronico, il corsista deve avere frequentato almeno il 70% del monte ore previsto - sto semplificando - all’interno del quale devono essere conteggiate anche le ore in FAD, per cui nel registro deve essere data la possibilità di inserirle: l’ideale sarebbe avere integrati il registro e la piattaforma FAD, risparmiando anche il tempo nel profilare due volte i corsisti!

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Formazione dei docenti

Spesso i docenti lamentano la necessità di formazione specifica, i vari CPIA hanno attivato alcune iniziative, quello di Cosenza in cui opero, nel precedente a.s. ha sfruttato il Piano Nazionale di Formazione Docenti creando una rete di scopo anche con Istituti Secondari Superiori sedi di Serali per attivare formazione sulla FAD. Anche il ruolo degli Animatori digitali è significativo in tal senso, perché si stanno adoperando per organizzare incontri di formazione all’interno dei propri istituti. In alcuni casi, sono state portate avanti anche iniziative di formazione all’estero sulla FAD tramite progetti Erasmus+

Il 21 febbraio 2020 ha avuto luogo il Seminario di formazione: "Inclusione digitale ed istruzione degli adulti" organizzato dal Centro Provinciale Istruzione Adulti “V. Solesin” di Cosenza in collaborazione con l’INDIRE - Agenzia Erasmus+ ed EPALE Italia - nell’ambito del quale si è fatto il punto sull’utilizzo del digitale nel settore dell’istruzione degli adulti, anche all’interno del circuito carcerario, e sono state analizzate le prospettive future sia dal punto di vista tecnico che normativo.

 

L’unica iniziativa di formazione dei docenti estesa a livello nazionale sulla Fruizione a Distanza, per i docenti operanti con gli adulti, è stata promossa dal CPIA di Lecco “Fabrizio de Andrè” in collaborazione con una rete di istituzioni, inizialmente con il progetto PNSD “Leonardo Visionario" che nell’ambito di FierIDA 2019 ha realizzato a Siena il laboratorio residenziale "Progettare ambienti di apprendimento: Agorà e blended learning". Attualmente tale iniziativa sta proseguendo (anche se in questi giorni è sospesa per l’emergenza “Coronavirus”) con il progetto PNSD “Poli Innovativi 1080”, che prevede erogazione di moduli da 25 ore in modalità blended, per un totale di 300 docenti, e riguardanti l’utilizzo della piattaforma Moodle, lo sviluppo di prodotti multimediali, la creazione di UdA e loro condivisione sul sito “Leonardo visionario” e sulla piattaforma “Adulti in formazione” INDIRE.

Volendo sintetizzare quanto detto finora, sembra che il futuro della fruizione a distanza per gli adulti si stia indirizzando verso l’utilizzo di un’unica piattaforma nazionale condivisa, basata su ambiente Moodle, nel quale saranno presenti UdA e contenuti originali, sviluppati dai docenti del settore e validati da apposita commissione, sulla base di una scheda appositamente predisposta.

In attesa, attualmente esistono numerose modalità operative utilizzate dai docenti del segmento dell’istruzione degli adulti, che saranno oggetto di un successivo articolo insieme alla discussione di alcuni aspetti più tecnici.

 

 

Salvatore Belsito

Animatore Digitale “CPIA “V. Solesin” Cosenza

 

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