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Erasmus+: patrimonio culturale e incontro del sé a Kalamata

Obiettivo 11 Agenda 2030: salvaguardia del patrimonio culturale e creazione di condizioni di vita sostenibili nelle città e nelle comunità locali.

Cultural heritage is in our hands: take care of it!.

Tra i 17 obiettivi sullo sviluppo sostenibile dell'Agenda 2030, la protezione e la salvaguardia del patrimonio culturale e naturale del mondo rientra nell'obiettivo 11 che mira a creare condizioni di vita sostenibili nelle città e nelle comunità locali. Ma cosa si intende esattamente quando si parla di "patrimonio culturale"?

Secondo il primo articolo della Convenzione del Patrimonio Mondiale, il patrimonio culturale è un bene avente un valore eccezionale universale sul piano artistico, storico, scientifico, estetico, etnologico o antropologico a cui fanno parte monumenti, agglomerati e siti. Ma il primo strumento internazionale ufficiale, che mira alla protezione della natura e alla preservazione dei beni culturali in quanto elementi necessari sia per lo sviluppo delle società di tutto il pianeta sia per il mantenimento della pace e della solidarietà, è la Convenzione del Patrimonio Mondiale di Parigi del 1972. Obiettivo imprescindibile è che tale "cultural heritage" possa essere trasmesso alle generazioni future. 

Proprio a questo obiettivo si è ispirato il progetto Erasmus+ "REVES- REinVEnting to REviVE traditionS", organizzato dall'Associazione New Horizons insieme al partner greco Areadne Lifelong Learning Centre di Kalamata, nel Peloponneso, tenutosi dal 4 all'11 Luglio 2023 e che ha visto la partecipazione di dieci adulti italiani tra membri dello staff, collaboratori e volontari. Il corso di formazione si è basato su esempi, attività e sessioni di apprendimento intensivo volti a stimolare e mostrare possibili soluzioni per lo sviluppo territoriale sostenibile.

Il progetto REVES ha voluto fornire opportunità di crescita sull'inclusione sociale promuovendo la partecipazione civica attiva, sul miglioramento delle performance lavorative nell'era digitale adoperando specifici strumenti, al fine di preservare il patrimonio culturale e la diversità, imposto come denominatore comune.

Interessanti sono state le visite guidate presso il museo dei costumi tradizionali greci "Victoria Karelia" e il museo Archeologico dell'antica Messenia. Un'altra bella esperienza è stata l'escursione nel villaggio di Pylos che, con la sua fortezza di Neokastro e la piazza principale, hanno offerto ai turisti il giusto connubio tra cultura, storia e bellezze naturali.

oggetti museo.

Altro momento indimenticabile è stata la visita del Monastero di Kalograion di Kalamata. Questo edificio ortodosso della fine del XVII secolo è famoso soprattutto per la tradizione storica della lavorazione della seta. Infatti, all'interno è possibile ammirare il laboratorio di tessitura con i suoi antichi telai manuali di legno.

Per non parlare della lezione sulle danze popolari greche che è servita come momento di socializzazione e integrazione tra i partecipanti dei progetti Erasmus+ ospitati dal partner greco.

Tra i prodotti tipici di Kalamata non potevamo non assaggiare le famose “olive Kalamata” con la classica forma a mandorla e il caratteristico colore marrone-viola intenso. Si tratta di un prodotto DOP a denominazione di origine protetta. 

In generale, il corso di formazione, il workshop organizzato a gruppi, sono stati davvero proficui perché hanno permesso di analizzare il nostro territorio, riflettere su quali elementi concentrarsi affinché possano essere valorizzati e usufruiti dai turisti tramite iniziative imprenditoriali accattivanti. Un apporto originale al corso è stato dato dall'uso delle tecnologie digitali per progettare attività di apprendimento e di imprenditoria sociale.

Come afferma il filosofo e psicologo americano George Herbert Mead, il cosiddetto "interazionismo simbolico" si basa sull'interazione tra individuo e ambiente, tra persone e società, dove è possibile confrontarsi con il relativismo culturale e sociale come processo inevitabile per la creazione del comportamento umano, cioè di un "sé". Secondo G.H. Mead il sé è qualcosa che ha un suo sviluppo; non esiste dalla nascita ma viene sorgendo nel processo dell'esperienza e dell'attività sociale, si sviluppa come risultato delle relazioni che l'individuo ha con quel processo nella sua totalità e con gli altri individui all'interno di esso. È proprio dall'interazione tra organismo umano e ambiente sociale che allora nasce la mente. Di conseguenza, i viaggi interculturali non sono altro che il riflesso di quel processo di acculturazione inteso come periodo di adattamento culturale temporaneo che accompagna i viaggi verso culture diverse da quelle in cui siamo cresciuti.

Ogni progetto Erasmus è qualcosa che ti cambia la vita. È come un turista che arriva a destinazione e alla fine del suo viaggio riempie il suo bagaglio di tutto ciò che ha visto, toccato, sentito, odorato, apprezzato e appreso durante il suo soggiorno, contagiando e condividendo con chi gli sta intorno tutte le sensazioni provate, nella speranza futura di poter rifare un’esperienza simile.

 

Federica Re 

 

gruppo.

 

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La realtà come costruzione sociale è un tema che mi sta a cuore. Mi sembra di viverla così giorno per giorno nel mio lavoro.

Con le riflessioni di Federica, mi ritorna a galla un aneddoto: solo quest'anno ho visto il film "Monuments men" liberamente tratto dall'omonimo libro. Aldilà del riadattamento dei fatti per creare impatto sul grande pubblico, è stato interessante osservare le reazioni degli spettatori, anche molto giovani, presenti con me nella saletta del cineforum: reazioni di deferente stupore nel collegare il tema della preservazione del patrimonio artistico con la messa in pericolo della propria vita. Quindi acculturazione, sì, e aggiungo l'inculturazione, laddove si riesce a trasmettere valore fra generazioni.

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La realtà come costruzione sociale è un tema che mi sta a cuore. Mi sembra di viverla così giorno per giorno nel mio lavoro.

Con le riflessioni di Federica, mi ritorna a galla un aneddoto: solo quest'anno ho visto il film "Monuments men" liberamente tratto dall'omonimo libro. Aldilà del riadattamento dei fatti per creare impatto sul grande pubblico, è stato interessante osservare le reazioni degli spettatori, anche molto giovani, presenti con me nella saletta del cineforum: reazioni di deferente stupore nel collegare il tema della preservazione del patrimonio artistico con la messa in pericolo della propria vita. Quindi acculturazione, sì, e aggiungo l'inculturazione, laddove si riesce a trasmettere valore fra generazioni.

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La realtà come costruzione sociale è un tema che mi sta a cuore. Mi sembra di viverla così giorno per giorno nel mio lavoro.

Con le riflessioni di Federica, mi ritorna a galla un aneddoto: solo quest'anno ho visto il film "Monuments men" liberamente tratto dall'omonimo libro. Aldilà del riadattamento dei fatti per creare impatto sul grande pubblico, è stato interessante osservare le reazioni degli spettatori, anche molto giovani, presenti con me nella saletta del cineforum: reazioni di deferente stupore nel collegare il tema della preservazione del patrimonio artistico con la messa in pericolo della propria vita. Quindi acculturazione, sì, e aggiungo l'inculturazione, laddove si riesce a trasmettere valore fra generazioni.

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