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Competenze interdisciplinari e occupabilità nel settore dell'assistenza alla persona

RECTEC al servizio delle assunzioni: intervista con Ethel Williot e Gaelle Perret

[Traduzione: EPALE Francia]

Dal 2012, il coordinamento francese dell'AEFA si occupa di competenze interdisciplinari dei soggetti in attività.  Si tratta di analisi e lavori messi in atto in ambiti molto diversificati, in interazione con dispositivi di natura diversa e contesti, anch’essi? molto vari.  Il Consiglio dipartimentale della Loira Atlantica ha sviluppato un progetto con l’AEFA per utilizzare le competenze trasversali per i processi di assunzione.

Presentazione del progetto, attraverso un'intervista con:

  • Gaelle Perret, Facilitatrice del “Parcours Insertion” - Servizio “Insertion et Emploi” del Consiglio dipartimentale della Loira Atlantica – Nantes, Francia
  • Ethel Williot, formatrice ed esperta indipendente per il coordinamento francese dell’AEFA

 

a.

Da quale constatazione siete partite?

Gaelle P: Il nostro dipartimento, che è anche un territorio molto attraente, lavorativamente parlando, è stato particolarmente colpito dalla crisi delle assunzioni nei settori dell'assistenza personale e dell'assistenza agli anziani. Abbiamo anche osservato che le persone che potrebbero candidarsi in questo settore hanno profili molto lontani dal mondo del lavoro. I datori di lavoro hanno difficoltà a proiettarsi verso questo pubblico che viene percepito come privo delle qualifiche necessarie.

Ethel W: Questa duplice sfida, che vede da un lato le difficoltà di assunzione in alcuni settori e dall'altro soggetti molto lontani o che hanno difficoltà a entrare nel mercato del lavoro, è un problema che si riscontra su tutto il territorio nazionale.

Il settore dell'assistenza alla persona soffre di un livello di attrattività sempre più basso a causa di una serie di fattori: stipendi poco allettanti, mobilità indispensabile, condizioni di lavoro instabili, recenti scandali nel settore dell'assistenza agli anziani, ecc.

Gaelle P: È in risposta a questa duplice sfida che il Servizio “Insertion Emploi” del Consiglio dipartimentale della Loira Atlantica ha avviato questo progetto. Volevamo consentire ai datori di lavoro di valutare le competenze in modo diverso e di assumere persone che non hanno il diploma, la qualifica o l'esperienza richiesti, ma che hanno competenze trasversali adatte alle esigenze del lavoro. Queste competenze, acquisite ad esempio nella vita familiare o in un precedente lavoro al di fuori dell'UE, passano inosservate e spesso sono difficili da identificare e sviluppare per gli stessi soggetti interessati.

Nel febbraio 2022, il dipartimento ha quindi chiesto agli esperti dell'AEFA, che si occupano di competenze interdisciplinari, di sviluppare un progetto per accompagnare i datori di lavoro verso questo nuovo target.

 

Cosa prevede il progetto?

Ethel W: Abbiamo creato un quadro di riferimento per l’assunzione basato su competenze interdisciplinari. A tal fine, ci siamo basati sul quadro di riferimento RECTEC, che permette di identificare, misurare e rafforzare le competenze interdisciplinari acquisite in situazioni professionali, e lo abbiamo adattato al contesto (processo di assunzione) e al settore (assistenza alla persona).

Il nuovo strumento è stato sviluppato in collaborazione con il Servizio “Insertion et Emploi” del Dipartimento e con quattro datori di lavoro del settore. I dirigenti e i vari servizi RU sono stati coinvolti nelle diverse fasi del progetto. Anche gli organismi di formazione sono stati chiamati in causa nelle fasi di test.

La valutazione è consistita nell'identificazione delle competenze interdisciplinari necessarie. A tal fine, abbiamo analizzato le situazioni lavorative associate alle professioni di questo settore e, insieme ai datori di lavoro, abbiamo costruito un quadro di riferimento per identificare e misurare le competenze interdisciplinari richieste in ogni situazione. Due fasi di test con i datori di lavoro e gli enti di formazione ci hanno permesso di mettere a punto il nostro nuovo strumento da utilizzare nei processi di assunzione.

 

a.

Quali sono i primi risultati constatati?

Gaelle P: È troppo presto per vedere risultati visibili in termini di assunzione, ma abbiamo svolto delle simulazioni di colloqui che ci hanno mostrato che lo strumento consente ai datori di lavoro di affrontarli in modo diverso, in particolare quando si tratta di candidati avanti un livello di formazione inferiore.

Ethel W: Questo strumento sta cambiando il modo in cui i datori di lavoro guardano alle assunzioni, identificando le persone che, con il giusto accompagnamento, sono in grado di migliorare le proprie competenze, malgrado il posto di lavoro proposto sembrasse loro inaccessibile e venissero immediatamente identificate come non sufficientemente qualificate.

Gaelle P: Questo progetto ci ha anche permesso di identificare una serie di buone pratiche che favoriscono le assunzioni in un settore che è sottoposto a una notevole pressione.

È quindi essenziale che tutti gli attori coinvolti lavorino insieme. Con questo progetto siamo riusciti a rafforzare i legami tra centri di formazione e datori di lavoro e a coinvolgere la comunità. Soprattutto, grazie alla creazione di uno strumento comune utilizzabile da tutti i partner (datori di lavoro - dipartimento per l'inserimento lavorativo - enti di formazione), possiamo intraprendere azioni significative per incrementare l'occupabilità e lo sviluppo delle competenze e per accompagnare la presa di servizio dei nuovi dipendenti.

Infine, la definizione precisa delle aspettative di assunzione consente agli enti di formazione e ai soggetti coinvolti nell'integrazione di preparare i nuovi dipendenti secondo le reali esigenze dei datori di lavoro.

 

Avete incontrato difficoltà specifiche?

Gaelle P: Le più importanti sono legate alle difficoltà del processo di assunzione stesso. Da un lato, la scarsa attrattiva del settore sta portando a una riduzione dell’esigenza di assumere; dall'altro, la forte tensione che investe il processo di assunzione stesso fa sì che i datori di lavoro abbiano tempi ristretti, che impediscono loro di impegnarsi in progetti di integrazione-formazione a lungo termine.

Ethel W: Ma queste difficoltà ci hanno anche permesso di pensare a un'azione correttiva. Alle istituzioni che desiderano intraprendere questo tipo di progetto, consiglierei di basare il lavoro su una diagnosi completa e condivisa con tutti gli attori coinvolti, prima di intraprendere la costruzione dello strumento rivolto ai professionisti, in particolare per incoraggiare il loro coinvolgimento nel processo.

Un'altra chiave per il successo del progetto è lo sviluppo di alcune modalità di gestione condivisa che riuniscano diversi fattori (integrazione, occupazione, formazione, ecc.).

 

Per concludere, cosa vorreste che restasse di questo progetto?

Gaelle P: Si tratta di un processo impegnativo ma davvero pertinente alle difficoltà affrontate dai datori di lavoro e dalle persone meno qualificate in cerca di lavoro. A tal fine, è necessario avvalersi della consulenza di esperti per adattare il quadro di riferimento RECTEC a questo settore e a questa problematica specifica, oltre a pianificare incontri e workshop regolari con i vari partner.

Le linee guida per il processo di assunzione che abbiamo elaborato saranno presto pubblicate sulla piattaforma “autonomie et grand âge” del dipartimento, in modo che possano essere utilizzate da tutte le strutture del settore. Speriamo di vedere i risultati in termini di assunzione entro un anno.

Il passo successivo sarebbe quello di costruire un percorso di accompagnamento completo nelle professioni di assistenza alla persona basato sull'approccio delle competenze interdisciplinari.

Ethel W: Riteniamo che tenere conto delle competenze interdisciplinari nella formazione e nell'occupazione sia una sfida importante nell'attuale contesto di forte tensione in alcuni settori. È concentrandoci sulle competenze interdisciplinari in un determinato contesto professionale che potremo orientare le persone meno qualificate verso un'integrazione sostenibile.

a.

 

→ Ulteriori informazioni:

Il 18 ottobre 2023 è previsto un workshop per presentare questo approccio basato sul quadro di riferimento RECTEC e le sue applicazioni in tre dipartimenti francesi (Loira Atlantica, Nord, Landes) ai datori di lavoro del settore dell'assistenza alla persona e agli anziani.

Contattateci per saperne di più sui nostri progetti basati sul quadro di riferimento RECTEC : aefa@agence-erasmus.fr

 

Credito fotografico : Josh Appel & Shane Rounce / Unsplash

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