Feedback sulla Conferenza europea sul “Lifelong Learning”



Il 17 e 18 aprile 2024, durante il semestre di presidenza belga dell'Unione europea, si è tenuta la Conferenza sull'apprendimento permanente, organizzata dai nostri omologhi del coordinamento nazionale dell’Agenda europea per l'apprendimento degli adulti. Riunendo esperti, insegnanti, istituzioni e leader politici, l'evento mirava a sensibilizzare e promuovere una cultura dell'apprendimento permanente.
Erano presenti anche diversi coordinatori nazionali dell'Agenda, poiché i temi dello sviluppo, del riconoscimento e della promozione delle competenze degli adulti più lontani dal mondo del lavoro e dalla formazione sono al centro delle preoccupazioni dell’EAAL.
È disponibile il replay degli interventi in seduta plenaria: https://lifelonglearning.broadcaststream.eu/
L'apprendimento permanente, una priorità europea
L'apprendimento permanente è un punto fermo della politica europea da quando Jacques Delors proclamò il 1996 Anno europeo dell'istruzione e della formazione lungo tutto l'arco della vita. Tuttavia, nonostante il consenso su questa priorità, siamo ben lontani dal raggiungere l'obiettivo della Commissione europea del 60% di partecipazione degli adulti alla formazione entro il 2030. La cultura dell'educazione degli adulti non è concretamente ben consolidata. E le persone meno qualificate, che ne dovrebbero essere i destinatari privilegiati, sono ancora più lontane. In un ambiente in rapida evoluzione come quello odierno e nel contesto di un'accelerazione delle transizioni digitali ed ecologiche, l'educazione degli adulti deve svolgere appieno il suo ruolo. Una delle principali sfide identificate è motivare gli studenti nonché creare di una vera e propria cultura dell'apprendimento permanente.
Lo stato attuale delle politiche europee a sostegno dell'apprendimento permanente
La Commissione europea ha aperto la conferenza presentando un panel di politiche europee sull'apprendimento permanente. Ecco i messaggi principali delle presentazioni degli intervenuti:
- Sophia Eriksson Waterschoot, Director for Youth, Education and Erasmus+, DG Education, Youth, Sport and Culture (European Commission):
- L'educazione degli adulti è al centro della sfida di rafforzare l'autonomia dell'Europa e di garantirne il futuro.
- La cooperazione transnazionale è essenziale per garantire questo “brain power”, in particolare promuovendo programmi comuni e diplomi europei.
- Anche le micro-certificazioni sono uno strumento per rafforzare l'apprendimento permanente: la flessibilità consente agli individui di sviluppare competenze al proprio ritmo, per scopi professionali o personali.
- L'apprendimento permanente è il primo dei principi del Pilastro europeo dei diritti sociali adottato nel 2017 e dimostra l'importanza della formazione nel processo di miglioramento dei diritti sociali dei cittadini europei.
- La sfida è reale in termini di competenze richieste, in particolare quelle digitali, visti i cambiamenti in corso.
- La strategia dei conti individuali di apprendimento è una vera e propria leva motivazionale per l’impegno profuso dai destinatari delle formazioni.
- Manuela Geleng, Director for Jobs and Skills, Dg Employment, Social affairs and inclusion (European Commission):
L'impegno dei destinatari delle formazioni, la chiave del successo dell'apprendimento permanente
Due professoresse universitarie (Ellen Boeren e Marcella Milana) hanno quindi presentato studi che dimostrano la ragione per cui gli individui si impegnano durante le formazioni.
Ecco i punti principali del loro intervento:
- L'apprendimento permanente richiede uno sforzo di collaborazione e cooperazione che coinvolge individui, istituti formativi, datori di lavoro e governi.
- Le politiche europee per l'istruzione degli adulti (risoluzioni European Agenda for Adult Learning 2011 e 2021, Upskilling Pathways 2016) hanno fatto emergere iniziative strutturate e alcuni indicatori di valutazione.
- Le sfide restano numerose e l'attrattiva della formazione per adulti non può basarsi solo sulla motivazione a migliorare le proprie competenze.
- Principali ostacoli individuati:
- Tempo e costi;
- Disponibilità dei corsi di formazione;
- Mancanza di motivazione per i soggetti che ne avrebbero maggiormente bisogno. A questo proposito, esistono notevoli differenze tra i Paesi europei. È quindi fondamentale integrare questa cultura dell'apprendimento permanente fin dalla più tenera età, per sviluppare la curiosità (cfr. indagine PISA dell’OCSE).
Le sfide future per l'apprendimento permanente
I ministri dell'Istruzione di diversi Paesi europei (Paesi Bassi, Belgio, Spagna) e El Iza Mohamedou, Head of the OECD Centre of Skills, hanno discusso delle numerose sfide cui l'apprendimento permanente dovrà confrontarsi:
- Aumento del populismo e delle tendenze antidemocratiche;
- Diffusione di informazioni false;
- Adattamento ai cambiamenti legati all'intelligenza artificiale;
- Transizione ecologica e creazione di nuove professionalità, in particolare nel settore delle energie rinnovabili;
- La transizione digitale che ha trasformato il mercato del lavoro nel lungo periodo e richiede un aumento delle competenze globali;
- La transizione demografica con l'invecchiamento della popolazione che sta cambiando profondamente la società.
Conclusione
Queste sfide contemporanee sottolineano l'importanza di radicare la cultura dell'apprendimento permanente in Europa: la formazione e il sentimento di cittadinanza sono strettamente legate e la formazione rimane uno strumento strategico per tutti i Paesi.
L'apprendimento permanente deve essere parte di una visione a lungo termine e non solo una reazione alle esigenze in termini di mano d’opera. Dovrebbe essere integrata in ogni fase della nostra vita, per affrontare le sfide sociali del nostro tempo, come la transizione ecologica e digitale, il graduale processo di invecchiamento delle società e la frammentazione geopolitica.
[Traduzione : NSS EPALE France]