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Agrigento, capitale della cultura 2025, punta sulla formazione dei docenti con il teatro. Uno, due, tre…GIOCO!

Si è conclusa la prima parte del corso di formazione teatrale per docenti, in preparazione al 2025, l'anno di Agrigento Capitale della Cultura.

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Wilma Greco

«Non insegnare, condividi». Con queste parole, Marco Savatteri, autore, regista e codirettore della Savatteri Produzioni, ha chiuso il corso di formazione promosso dal Consorzio dei Comuni della provincia di Agrigento, rivolto ai docenti delle scuole secondarie ai fini della valorizzazione, nelle loro classi e con i loro studenti, della lingua siciliana attraverso il teatro e le arti performative.  Marco si è alternato ad altri due formatori, come lui personalità prestigiose nel panorama del teatro – Gaetano Aronica e Giovanni Volpe – in un percorso di 90 ore che è soltanto l’inizio di una formazione che proseguirà nei prossimi due anni scolastici (per un totale di 270 ore), al termine dei quali gli studenti, accompagnati e seguiti dai loro docenti, saranno i veri protagonisti di una performance teatrale in ogni sua fase, dalla scrittura creativa del copione alla messa in scena.

Il corso di formazione teatrale per docenti.

«Un cospicuo gruppo di docenti di tutta la Provincia di Agrigento – continua Savatteri - una fitta rete di scambi, di esperienze, di possibilità. Nuovi orizzonti da raggiungere insieme, con la curiosità del fanciullino, abbandonando le certezze dell’essere Adulti, superando le barriere e i confini dell’aula: un salto oltre la cattedra e tutti giù, immersi in uno spazio nuovo, immersi nel Teatro. Un Rito comune, corale, una voce unica ma mai sola, per questa grande opportunità di condividere, non di insegnare. Lo strumento del Teatro diventa Metodo per stimolare la conoscenza, la crescita, la cultura, sotto lo stendardo dalla Lingua Siciliana e della nostra straordinaria Città. Abbiamo un mondo da ricostruire: i docenti siano i più Sacri Ambasciatori di Cultura e Civiltà, spalancando ai giovani la porta del Sapere e del sapere Gioire, anche grazie alla chiave che tutto può aprire, la chiave del Teatro».

Parole condivise da tutti i docenti - discenti, che malgrado la fatica di una giornata in classe hanno partecipato alle attività formative, qualcuno arrivando anche dai paesi più distanti, macinando Km per “lavorare” ancora, superando l’iniziale diffidenza verso i corsi di aggiornamento che poco danno ai loro anni di esperienza con gli studenti. Proprio come un gioco hanno vissuto l’ambizioso progetto di formazione per portare in classe la teoria e la prassi del teatro con un focus sulla lingua siciliana e il suo recupero negli ambienti culturali.

Il corso si è articolato in tre moduli così suddivisi:

modulo 1: drammaturgia e scrittura creativa in lingua italiana e in dialetto siciliano; teoria e tecnica della produzione teatrale; storia dell’arte teatrale ed elementi di regia.

Modulo 2: teoria e tecnica della recitazione; il mestiere dell’attore; scrittura del corpo.

Modulo 3: drammaturgia musicale; scrittura musicale per la scena; regia e messa in scena.

In poche parole, è stato insegnato come impostare un laboratorio teatrale, al fine di sviluppare la creatività e la capacità espressiva degli studenti, esaltando la loro attitudine al dialetto locale.

I docenti partecipanti sono inoltre stati coinvolti nella Notte Europea dei Musei 2023, un’esperienza magica che ha permesso di sperimentare sul campo quanto veniva appreso in aula durante il corso.

L'anello di Teano.

Al Museo archeologico Pietro Griffo di Agrigento, i reperti archeologici della città patrimonio UNESCO, illuminati dalle torce dei visitatori, hanno narrato la loro storia in un’opera teatrale inedita firmata Savatteri Produzioni, una performance immersiva e interattiva di forte impatto emotivo,  tra dialoghi comici e canzoni oniriche, con una clessidra di vetro che intendeva unire passato e presente, attraversando più epoche e giungere alla suggestiva storia dell’anello di Teano (https://video.sky.it/news/cronaca/video/teatro-va-in-scena-al-museo-archeologico-griffo-di-agrigento-836485). Grande emozione per i prof., che tolti gli abiti che al mattino indossavano a scuola, hanno indossato i costumi di scena. Insomma, uno due tre…Gioco! Pronti per dare il proprio contributo ad Agrigento Capitale della Cultura 2025.

Alcuni docenti  si sono invece già cimentati come "registi" dei loro studenti e hanno concluso l'anno scolastico con altrettante suggestive performance, come nel caso dell'I.I.S. "G.B.Odierna" che ha messo in scena il prodotto finale del laboratorio teatrale "Donne del passato, Sante e maledette". 

Donne.

E non è tutto: attraverso il corso di formazione i docenti hanno anche perfezionato le strategie per essere meno "noiosi" quando gli studenti cominciano a sbadigliare o per “agganciare” l’intera classe “turbolenta”, perché, si sa, il prof. deve anche essere un po' attore per ricreare l’atmosfera dell’oggetto di studio e tenere desta l’attenzione dei suoi studenti, oggi fin troppo abituati a spostarsi velocemente da un argomento ad un altro, grazie all’uso e all’abuso della tecnologia.

È ormai conclamata la valenza educativa e pedagogica del teatro nella scuola: l’attività teatrale attiva infatti tutte le soft skill trasversali ad ogni disciplina e che rimandano a  modalità di lavoro collaborativo e di squadra, alla presa di coscienza del proprio mondo interiore e dei propri talenti, al rispetto per l’altro, alla comunicazione e alla socializzazione, permettendo, inoltre, di affrontare inibizioni ed insicurezze. È occasione di rinascita per una scuola che vuole essere davvero inclusiva e non vuole lasciare nessuno indietro, per dirla alla Don Milani, la scuola dell’I Care. La Commissione Europea ha da poco pubblicato il  LifeComp, ovvero il quadro europeo delle competenze Personali, Sociali e Imparare ad Imparare che si applicano a tutte le sfere della vita e aumentano le possibilità per tutti e ciascuno di divenire cittadini autoregolati, empatici e flessibili per la costruzione del bene comune. LifeComp vuole ispirare l'inclusione di nuovi argomenti nei curricula o in materie esistenti, tra questi anche e soprattutto il teatro, il cui linguaggio simbolico aiuta a oltrepassare il limite imposto dalla stessa condizione umana e incamminarsi lungo la soglia in cui affrontare quel sentimento esasperato di incertezza che caratterizza i nostri tempi e i nostri giovani.

uno due tre...gioco!.

A ciò va aggiunto che un paio di docenti frequentanti il corso di formazione hanno il privilegio (o forse il tormento) di lavorare in una scuola in carcere, dove il teatro diventa strategia di resilienza, tempo per la cura di sé, di una sofferenza che trova analogie nelle strette della vita conosciute, provate, attraversate e superate da persone appartenenti a contesti diversi, sia temporali che geografici o semplicemente culturali. È la soglia che consente di essere se stessi e al contempo altri da sé, senza rinunciare alla propria identità e soprattutto alla propria dignità nel contesto dell'Istituzione Totale.

Per finire, il corso di formazione teatrale ha rappresentato per i docenti coinvolti quel life long learning grazie al quale si può continuare ad affacciarsi con curiosità alle novità in ogni stagione della vita, con attività che consentano un invecchiamento attivo, o, se la parola fa paura, an active ageing.

consegna attestati.

  Per vedere le video interviste clicca su https://youtube.com/watch?v=_Qxi8J3vmUM&feature=share

 

Wilma Grecodocente della Casa Circondariale di Agrigento

Ambasciatrice Erasmus per il settore dell'Educazione degli Adulti della regione Sicilia

 

 

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