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La nuova mappa dei percorsi formativi italiani per l’apprendimento permanente

L’Istat, in collaborazione con un Comitato interistituzionale di esperti del settore appositamente costituito (MIM, MUR, MLPS, INAPP, INDIRE, ANVUR, Regioni), ha rilasciato una Mappa aggiornata dei percorsi di istruzione e dei titoli di studio, denominata CLAIST 2025.

Perché una nuova mappa?

L’ultima classificazione ufficiale dei titoli di studio italiani risale al 2003. Da allora il panorama educativo ha subito profonde trasformazioni: riforma dei licei e degli istituti tecnici e professionali, nascita degli ITS Academy, nuove classi di laurea, corsi quadriennali e percorsi sperimentali. Parallelamente, le classificazioni internazionali dell’istruzione si sono evolute (ISCED 2011, ISCED-F 2013, CLA 2016), richiedendo un aggiornamento per mantenere interoperabilità e coerenza con gli standard europei e globali.

In questo contesto è nata CLAIST 2025, la nuova Classificazione dei Percorsi di Istruzione e dei Titoli di Studio con l’obiettivo è fornire una mappa unica, aggiornata e condivisa per tutte le tipologie di percorsi formativi – attuali e storici – che consenta di uniformare la raccolta e l’analisi dei dati, favorire il collegamento tra sistemi informativi e banche dati, garantire confrontabilità a livello internazionale e supportare politiche educative, monitoraggio e ricerca.

Caratteristiche principali di CLAIST

La nuova classificazione si distingue per alcune innovazioni chiave:

  • Copertura completa: dai servizi per la prima infanzia ai dottorati di ricerca, includendo i percorsi storici.
  • Struttura aggiornata e aggiornabile: la mappa è pensata per evolversi con le future riforme, sia verticalmente (nuovi ordinamenti) sia orizzontalmente (nuovi attributi).
  • Sistema gerarchico a 6 livelli: ogni percorso è codificato con un identificativo nazionale (COD_CLAIST) articolato in sei livelli di dettaglio, dal programma al corso specifico.
  • Integrazione con standard internazionali: ogni percorso è collegato ai codici ISCED (programma, area disciplinare, titolo) e al QNQ/EQF (Quadro Nazionale ed Europeo delle Qualifiche).
  • Collegamento con il mondo del lavoro: la mappa è integrata con l’Atlante del Lavoro e delle Qualificazioni attraverso i Settori Economico-Professionali (SEP), facilitando il riconoscimento delle competenze e la trasparenza delle qualifiche.

Un’attenzione speciale per l’istruzione degli adulti

L’apprendimento permanente è una delle direttrici fondamentali della nuova mappa. CLAIST 2025 consente finalmente di ricostruire e monitorare l’offerta formativa per adulti in modo sistematico e comparabile, includendo:

  • Percorsi di alfabetizzazione e apprendimento della lingua italiana (Cod. 103), cruciali per l’integrazione di cittadini stranieri e per chi non ha completato l’istruzione di base.
  • Percorsi di istruzione di primo livello per adulti (CPIA) (Cod. 203), finalizzati al conseguimento della licenza media.
  • Percorsi di secondo livello per adulti (Cod. 321-323), che permettono di ottenere diplomi liceali, tecnici e professionali.
  • Corsi serali storici (Cod. 317-320), ora inclusi come percorsi di riferimento per la storicizzazione dei titoli.
  • Formazione tecnica e professionale:
  • IeFP (Istruzione e Formazione Professionale): percorsi triennali e IV anno per qualifiche e diplomi.
    • IFTS e ITS Academy: fondamentali per l’upskilling e il reskilling di adulti occupati e disoccupati, con livelli ISCED 4-6.
    • Formazione Professionale Regionale: articolata in tre aree (operativa, tecnica, alta formazione) con qualifiche che vanno dal livello EQF 2 al 7.

Questa articolazione consente di mappare in modo chiaro tutte le opportunità formative per adulti, dalla prima alfabetizzazione ai percorsi di alta specializzazione, evidenziando i collegamenti con le competenze professionali e i fabbisogni del mercato del lavoro.

Implicazioni strategiche per il lifelong learning

CLAIST 2025 rappresenta più di una classificazione tecnica: è una piattaforma di interoperabilità tra istruzione, formazione e occupazione, capace di:

  • supportare politiche di inclusione: monitorando la partecipazione di adulti con bassi livelli di istruzione o in condizione di svantaggio;
  • favorire il riconoscimento delle competenze: grazie all’aggancio con il QNQ/EQF e con l’Atlante del Lavoro;
  • agevolare l’integrazione con le micro-credentiali: la struttura codificata consente di attribuire crediti e attestazioni interoperabili;
  • stimolare l’innovazione nei sistemi formativi: facilitando il dialogo tra scuola, università, formazione regionale e imprese.

Perché è importante per operatori e decisori?

Per chi lavora nell’educazione degli adulti, nella formazione continua o nella programmazione delle politiche del lavoro, CLAIST 2025 è uno strumento strategico. Permette di avere una base dati unificata per analisi statistiche e progettazione, mappare i percorsi reali degli individui, ricostruendo anche i titoli storici, pianificare interventi mirati di upskilling e reskilling, collegati ai settori produttivi e ai fabbisogni territoriali.

Ulteriori informazioni sul sito Istat

Leggi la Nota Metodologica

Consulta la Mappa

 

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