MATRIX - Key Skills Matter!



Il 18 febbraio si è svolto a Cipro il ‘’1st Partner Workshop on Key Skills Necessary for Employment in Entry-Level (Junior) Job Positions’’ del progetto europeo MORAL, cui hanno preso parte i rappresentanti del Focus Group nazionale e al quale ho partecipato in qualità di ambasciatrice Erasmus+ EDA e orientatrice Asnor.
L’evento è stato organizzato in modalità ibrida per garantire la partecipazione dei rappresentanti del Focus group nazionale alla fase di finalizzazione del quadro di competenze per l’occupabilità.
Il progetto MORAL - finanziato dalla Commissione europea (CE) nell'ambito delle Partnerships for Innovation- Forward-looking Projects del programma Erasmus+ – supporta i gruppi svantaggiati nell’accesso al mercato del lavoro attraverso lo sviluppo e la validazione delle Competenze Chiave, con l’ausilio di microcredenziali e lo sviluppo di un "Passaporto per l'Occupabilità" (PTE - Passport to Employment).
MORAL si rivolge nello specifico agli adulti con basse qualifiche, alle donne economicamente inattive e ai disoccupati di lunga durata e si pone come obiettivo l’individuazione delle competenze fondamentali propedeutiche al reinserimento occupazionale.
Il progetto ha visto la partecipazione di undici organizzazioni provenienti da Cipro, Italia, Polonia, Grecia e Spagna.
L’outcome del progetto consiste nel realizzare una Matrice delle Competenze Chiave (KSM – Key Skills Matrix) caratterizzata da 20 Competenze Trasversali essenziali per le posizioni lavorative junior.
Le competenze selezionate sono afferenti ai Quadri di riferimento sviluppati dalla Commissione Europea:
- LifeComp – Quadro europeo per la competenza chiave "Personale, Sociale e Imparare a Imparare".
- GreenComp – Quadro europeo delle competenze per la sostenibilità.
- EntreComp – Quadro europeo delle competenze imprenditoriali.
- DigComp 2.2 – Quadro europeo delle competenze digitali per i cittadini.
I Focus Group
Durante il 1° Incontro Transnazionale del Progetto a Nicosia (Cipro), febbraio 2024, i partner sono stati introdotti ai 4 Quadri di Competenza della Commissione Europea.Successivamente, attraverso un workshop, sono state selezionate le competenze da valutare nei focus group per identificare le Competenze Chiave da includere nella Matrice delle Competenze Chiave (KSM). In questa fase, sono state identificate 31 competenze.
I partecipanti hanno risposto a una serie di domande per raccogliere dati comparabili, tra cui:
Chi assume di più nel mercato del lavoro? (persone in posizioni entry-level, disoccupati di lunga durata, giovani, donne economicamente inattive, adulti con basse qualifiche).
Quali sono le principali sfide nel reclutamento e nella collaborazione con questi gruppi?
Quali competenze ritengono più importanti per ogni gruppo?
Qual è il valore di ciascuna delle 31 competenze individuate durante il processo di reclutamento e per un lavoratore ideale?
Le microcredenziali sono considerate importanti nel processo di selezione?
Quali sono le principali sfide legate al disallineamento delle competenze?
Quali competenze aggiuntive dovrebbero essere incluse?
I risultati della ricerca sono stati documentati nei Rapporti Nazionali sui Focus Group
Durante il secondo incontro transnazionale del progetto a Potenza (Italia), nel settembre 2024, i partner hanno presentato i risultati dei focus group. Sulla base delle differenze emerse tra i paesi, è stato definito un elenco di competenze da valutare su larga scala.
Il numero totale di competenze valutate è stato 36, suddivise come segue:
Competenze LifeComp: 9
Competenze GreenComp: 6
Competenze EntreComp: 6
Competenze DigComp 2.2: 10
Competenze aggiuntive individuate nei focus group: 5
Le 5 nuove competenze aggiunte sono:
Gestione di progetti di base
Comprensione del mercato del lavoro
Problem solving
Gestione del tempo e dello stress
Antifragilità
Focus Group 18 febbraio
Il webinar del 18 febbraio ha rappresentato un momento di raccordo tra le voci del Focus Group nazionale e i paesi aderenti al Progetto.
Il Focus Group è coinvolto indirettamente nel progetto europeo in quanto ha fornito il proprio feedback in merito ad alcuni quesiti chiave che hanno fatto da guida al progetto.
Lo sguardo esterno dei rappresentanti del Focus Group ha consentito di analizzare i dati raccolti in maniera più oggettiva, fornendo spunti di riflessione al dibattito sulle competenze per l’occupabilità, promosso dal progetto MORAL.
I risultati emersi dalle indagini volte all’individuazione delle competenze fondamentali per l’employability (posizione lavorativa ad un livello iniziale) hanno contribuito a rimarcare il valore delle soft skills in un potenziale contesto di inserimento lavorativo.
Oggetto di riflessione è stato, infatti, l’evidenziare come le green e digital skills occupassero gli ultimi posti della matrice delle competenze sviluppata. Diversamente da queste, competenze trasversali quali ‘self-regulation’, ‘flexibility’, ‘empathy’, ‘well-being’, ‘collaboration’, etc, sono state identificate come prioritarie per l’occupabilità.
Dalla riflessione del focus group è emerso un dato che necessita di ulteriori approfondimenti. Nonostante l’enorme potenziale insito nell’applicazione delle digital e green skills nel contesto lavorativo, infatti, ad oggi i dati mostrano come tali skills e le tematiche ad esse associate siano ancora deficitarie in termini di attenzione, di ricerca e di approfondimento nei contesti formativi ancora prima che lavorativi.
Per risolvere tale gap bisogna in primis continuare ad arricchire i percorsi formativi dedicati alle green skills, offrendo un supporto concreto ai lavoratori così come ai datori di lavoro che intendono formarsi o formare alle competenze verdi.
In ambito formativo e lavorativo persistono ancora molti dubbi sul come ‘educare alle green skills’.
Quali competenze bisogna sviluppare per essere ‘green’? È sufficiente parlare di ‘sostenibilità’? Quale ‘employability’ è associata alle competenze green? Come può un low-skilled adult divenire ‘green’ e far sì che ciò abbia un impatto sul suo potenziale di ‘occupabilità?’
Come emerge da alcuni dei quesiti emersi dal focus group, molteplici sono le ‘lacune di consapevolezza’ in merito all’educazione ‘green’; la difficile articolazione di un percorso formativo mirato impatta necessariamente l’applicazione delle green skills nel mondo del lavoro.
‘Perché le green skills occupano gli ultimi posti della piramide occupazionale?’
Il secondo step consiste, probabilmente, nel promuovere una visione meno frammentata delle competenze che, piuttosto che identificare quali skills occupino i vertici della ‘piramide occupazionale’, sappia recuperare la ‘complessità’ e riaccordare lo sguardo al ‘tout-se tient’, incoraggiando un approccio integrato all’occupabilità.
Il critical thinking incarna, in tale ottica, uno strumento di raccordo tra le competenze in grado di promuovere una lettura ‘orizzontale’ della realtà così come del mondo del lavoro, e supportare nel processo di adattamento alla stratificazione complessa in cui ci troviamo ad operare e che ‘esige’ una formazione basata sul multi-skilling.