I quadri di riferimento relativi alle "competenze verdi" e alle "competenze digitali" sono compatibili?



La pubblicazione in francese del quadro europeo delle competenze “verdi” è un'occasione per Savoir*Devenir di condividere la sua analisi, attraverso il prisma dell'alfabetizzazione mediatica e dell’informazione (MIL).
L'Unione Europea ha appena tradotto in francese il “GreenComp”, il quadro europeo delle competenze per la sostenibilità (pubblicato il 14 gennaio 2022 in inglese):
Le competenze verdi fanno parte del New Green Deal europeo e forniscono un quadro di riferimento per affrontare le questioni ambientali nel settore formativo. Emerge il dibattito sulla sua articolazione con Digcomp 2.2 che si occupa di competenze digitali, tra le quali figurano le competenze in alfabetizzazione mediatica e dell’informazione. La loro interazione ha un’importanza tale che il recente aggiornamento del Digcomp 2.2 (marzo 2022) ha rappresentato anche un’opportunità per definirla. Questa dimensione sta diventando cruciale sul piano della MIL, per quanto riguarda la sobrietà digitale e mediatica, sia nelle rappresentazioni che nella materialità ambientale, e ha un impatto diretto sulla formazione di adulti e giovani!
Il Greencomp è un quadro di riferimento che comprende 12 competenze suddivise in 4 tematiche:
- Incorporare i valori di sostenibilità
- Abbracciare la complessità della sostenibilità
- Visione di futuri sostenibili
- Agire per la sostenibilità
Le competenze GreenComp sono state definite per "aiutare i destinatari della formazione a sviluppare conoscenze, abilità e atteggiamenti che promuovano modi di pensare, pianificare e agire con empatia, responsabilità e cura per il nostro pianeta". Sono state elaborate per fare da base a un apprendimento trasformativo, che porti a un cambiamento reale e hanno il merito di offrire uno strumento comune all’UE.
Competenze compatibili con la MIL
Tra le 12 competenze suddivise in queste 4 tematiche principali, quelle da sviluppare nel quadro della MIL riguardano i settori che si occupano della riduzione dell'impatto ambientale degli utilizzi digitali, un tema ormai centrale per l’alfabetizzazione mediatica e dell’informazione. Altro loro merito è, dunque, quello di includere i valori nelle competenze, obiettivo in linea con il concetto di cittadinanza digitale che la MIL ha sempre perseguito e realizzato, almeno in seno a Savoir*Devenir.
Tematica 1: Incarnare i valori dello sviluppo sostenibile
I valori evidenziati nella Tematica 1 sono la sostenibilità, la giustizia per le generazioni presenti e future e la conservazione e il ripristino della natura.
Non si sovrappongono a quelli della MIL (principalmente legati alla libertà di espressione, alla dignità, alla partecipazione, alla privacy, all'istruzione, alla sicurezza), ma senza libera espressione, informazione e partecipazione sembra difficile metterli in pratica.
Secondo Savoir*Devenir, le altre tematiche si rivelano più compatibili e ne offre una selezione.
Tematica 2: Abbracciare la complessità della sostenibilità
- 2.1 Il pensiero sistemico
Affrontare un problema di sostenibilità da tutti i punti di vista; considerare il tempo, lo spazio e il contesto al fine di capire come gli elementi interagiscono al loro interno e tra diversi sistemi.
Esempio di applicazione pratica nell'ambito della MIL e della cittadinanza digitale: utilizzo del concetto di Ciclo di Vita per comprendere l'impatto delle apparecchiature e dei servizi mediatici e digitali sull'ambiente.
- 2.2 Pensiero critico
Valutare le informazioni e gli argomenti, identificare presupposti, sfidare lo status quo e riflettere su come il background personale, sociale e culturale influenzi il pensiero e le conclusioni.
Esempio di applicazione pratica nell'ambito della MIL e della cittadinanza digitale: riconoscere il greenwashing digitale e analizzare criticamente la copertura mediatica delle questioni ambientali e la programmazione delle piattaforme digitali in materia di impronta carbonica.
Tematica 3: Visione di futuri sostenibili:
- 3.1 Alfabetizzazione sul futuro
Immaginare futuri alternativi sostenibili, immaginando e sviluppando scenari alternativi, identificando i passi necessari per raggiungere un futuro sostenibile considerato migliore.
Esempio di applicazione pratica nell'ambito della MIL e della cittadinanza digitale: adottare approcci low-tech o incoraggiare l’utilizzo di beni comuni di informazione, con l’obiettivo di gestirlo attraverso applicazioni più sobrie.
Tematica 4: Agire per la sostenibilità
- 4.1 Azione politica
Orientarsi nel sistema politico, identificare chi è politicamente responsabile e nell’obbligo di rispondere di comportamenti non sostenibili; richiedere politiche efficaci per la sostenibilità.
Esempio di applicazione pratica nell'ambito della MIL e della cittadinanza digitale: sviluppare una cultura mediatica e digitale, che comprenda una dimensione istituzionale e politica per tutti i cittadini.
- 4.2 Azione collettiva
Agire per il cambiamento in collaborazione con gli altri.
Esempio di applicazione pratica nell'ambito della MIL e della cittadinanza digitale: incoraggiare una mobilitazione cittadina e partecipativa intorno ai valori del rispetto dell'ambiente, della lotta all'obsolescenza programmata, dello sfruttamento dei bambini nelle miniere di terre rare. Dare visibilità a movimenti come Fridays for Future, soprattutto sui social media e sui mass media.
- 4.3 Iniziativa individuale
Identificare il proprio potenziale di sostenibilità e contribuire attivamente a migliorare le prospettive per la comunità locale e per il pianeta.
Esempio di applicazione pratica nell'ambito della MIL e della cittadinanza digitale: adottare utilizzi più sobri e modificare le proprie modalità e tipologie di consumo in relazione ai materiali e ai contenuti dei dispositivi informatici, sia ad uso professionale che privato.
Tra sostenibilità e sobrietà, assumendo una posizione critica
Nonostante i valori messi in evidenza e le competenze per realizzarli, la prospettiva proposta dall'UE e dai suoi esperti, risolutamente volontarista, si inserisce in un approccio neoliberista, che rimane basato sull'offerta di consumo e su una filosofia del progresso esponenziale. Definisce la sostenibilità come ciò che "rende prioritarie le esigenze di tutte le forme di vita e del pianeta, garantendo che l'attività umana non superi i limiti planetari".
Questo quadro di riferimento inserisce la spinosa questione del cambiamento climatico, del rispetto degli ecosistemi e dell’esauribilità delle risorse in un elenco di altri processi critici del sistema terrestre, indebolendone così l'emergenza. Nel suo encomiabile desiderio positivo di andare verso la ricerca di soluzioni, smussa le controversie più scottanti in campo ambientale mentre la conoscenza si costruisce e progredisce. Non mette in discussione i paradigmi del progresso e del consumo, ma si concentra sul potenziale impegno degli individui e sulla loro responsabilità, con una preparazione (e quindi un'accettazione indotta) di misure personali volontarie. Rimane permissivo sulle responsabilità collettive e sulle soluzioni vincolanti, lasciandole principalmente all'azione collettiva... ma dell’individuo, senza accennare minimamente alla nozione concorrente o complementare di "sobrietà".
La MIL necessita di un confronto con altri quadri di riferimento, provenienti da altri attori, come quelli della società civile. Tra di essi, tutti basati sull'interrogarsi sui bisogni reali, ci sono, ad esempio, quello di EarthDay.org o quello dell’associazione Fresque du climat. Tendono a concentrarsi maggiormente sulla “climate littératie” (non esiste una traduzione ufficiale! ma potrebbe essere "educazione al cambiamento climatico") e a porsi delle domande sulle ragioni dello scetticismo climatico, sulle conseguenze del cambiamento climatico e sulla sua origine antropocentrica (rispetto a quella naturale). Altri enti come l'ADEME promuovono la sobrietà energetica e le leve d'azione per le comunità e i territori(https://agirpourlatransition.ademe.fr/collectivites/sobriete-energetique-collectivites).
Nel contesto della MIL, la posizione critica nei confronti delle competenze e delle azioni intraprese per l'ambiente si basa principalmente sulle giuste domande da porsi: Perché innovare? In che direzione orientare lo sviluppo? A quali esigenze reali rispondono tutti questi servizi, applicazioni e apparecchiature? Si tratta di domande fondamentali per ripensare davvero il consumo digitale e interrogare i responsabili economici e politici, il cui comportamento strutturante a favore dell'ambiente sarebbe di gran lunga il più efficace e rapido (secondo il rapporto IPCC). Potrebbero così fregiarsi di essere all’origine un desiderio profondo e collettivo di ecologia condivisa per contrastare l'attuale ansia ecologica... La serie AIR* di Savoir*Devenir potrebbe contribuire a ossigenare la riflessione!
*AIR= Analizzare, Interpretare, Reagire
