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Un gioco di ruolo per apprendere l’italiano L2.

Gioco di ruolo per apprendere l’italiano L2. Come un playtest può diventare metodo efficace di collaborazione attiva fra gli adulti.

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Viviana Vitari

Gruppo di signore L2 durante il gioco.

Planètes: il nuovo gioco di ruolo destinato a rafforzare la didattica per l’apprendimento della Lingua Seconda è stato così battezzato dalle due creatrici, Alessia Caviglia (Dottoranda PhD, Università Bologna) e Camilla Zamboni (Wesleyan University, Connecticut, USA).
Il gioco, ancora in fase di sviluppo con il rilascio della sua versione Beta per fine 2024, potrà essere richiesto alle stesse ricercatrici specializzate in linguistica. 

Il titolo del gioco è di origine antica, come se le due ideatrici avessero voluto gettare un ponte con l’eternità: creare nuovi insediamenti sulla terra e immaginare comunità viventi nello spazio costituiscono da sempre il motore dello spirito del mondo fin dai Grands récits. L’obiettivo di questa attività ludica da tavolo sembra abbracciare quel capitale sociale già conosciuto come bridging,  in cui si uniscono le sponde di identità culturali diverse (Putnam, 2000). La storia volta pagina sempre più velocemente e sempre con maggiore clamore, spinta com’è dalla potente dimensione mediatica. L’infosfera la frantuma poi in un continuum di mini-narrazioni proprie del post modernismo (Lyotard, 1979) e fa emergere tante piccole storie e pratiche quotidiane, situazionali e provvisorie, che diventano a loro volta l’humous di altre narratologie. 

Le due ideatrici di Planètes hanno perciò pensato di far raccontare ai giocatori, suddivisi in piccole squadre intorno al tavolo, un viaggio immaginario, come se dovessero fondare una città ideale in cui realizzare parte dei loro sogni di sostenibilità.
Il pregio dell’attività, svoltasi in biblioteca a Treviolo (BG), è stato quello di poter partecipare attivamente a un playtest, cioè a una sessione di gioco organizzata ad hoc per far valutare la criticità delle regole e del vocabolario direttamente da parte degli attanti stranieri. L’attività si è svolta con la collaborazione delle docenti Federica Re e Nadia Algeri del Centro per l’Istruzione degli adulti di Bergamo.
Sono diverse le versioni dei giochi di ruolo utili per l’apprendimento: si spazia dai giochi digitali a quelli da tavolo, dai giochi dal vivo a quelli dell’improvvisazione della commedia dell’arte, dallo psicodramma ai giochi su land virtuali, da quelli epistolari ai solitari, fino ad arrivare man mano a quelli ibridi.
Planètes è, nello specifico, un gioco di ruolo multitavolo e masterless,  che prevede di far disegnare mappe e luoghi, per poi descriverli ad altri componenti del gruppo. 

Alla fine i giocatori ruotano inaspettatamente fra di loro per conoscere altri “viaggiatori”, scoprire altre località utopistiche ed esplorarne le caratteristiche immaginarie e di sostenibilità. Se ne ottiene un processo di arricchimento della produzione orale spontanea in lingua target fra apprendenti L2 o lingua seconda. 

Il gioco, infatti, incoraggia a riflettere sulla vita in una città ipotetica, sulle modalità in cui si conduce un viaggio, sui processi migratori e sullo scambio culturale che può avvenire in luoghi altri. Per la sua realizzazione non si rende necessaria alcuna preparazione preliminare. Viene gestito in 3 fasi diverse e si esaurisce nel tempo di un’ora di lezione. Il facilitatore può far seguire una o più fasi di debriefing la cui durata è funzionale al livello di approfondimento dei valori o disvalori emersi.

Gioco e comunicazione linguistica hanno in questo caso dei tratti in comune: entrambi fanno uso di sistemi linguistici, richiedono un certo livello di agency (a differenza del Gioco dell’Oca), posseggono un carattere procedurale” - ha spiegato Alessia Caviglia, che ha condotto i playtest, facendo sperimentare ad alcuni rappresentanti il ruolo di osservatori delle dinamiche per valutare la loro efficacia educativa. Il gioco sperimentato può essere personalizzato grazie al fatto che, come medium ludiforme, abdica a un traguardo uguale per tutti. Come succede in un viaggio, ciascuno torna a casa con un sé diverso. 

Gli osservatori esterni del playtest hanno riscontrato che i parlanti stranieri – tutti adulti - hanno dato prova di godere dell’attività, forse per una consistente esperienza pregressa e fors’anche per una certa capacità di rielaborazione dei propri bisogni e desideri. Non ultimo è stato riscoprire in loro quello stato di flow che il gioco attiva dopo un certo sforzo di concentrazione nel florilegio delle sue diverse forme espressive e didattiche. 

Ci si ritrova in parte in quel situazionismo dove i meccanismi di apprendimento vengono deliberatamente organizzati in un gioco di eventi. E’ l’homo ludens (Huizinga, 1938) che riposa dentro di noi e che riemerge, in un colpo di coda preculturale, ogni qual volta gli concediamo lo spazio simbolico per esprimersi.


Contatti
Per partecipare a un playtest (+18) e/o per ricevere gratuitamente le istruzioni del gioco di ruolo, è possibile contattare direttamente la co-creatrice Alessia Caviglia per mail
 

Consigli di lettura

  • Julie E. Sykes, Jonathan Reinhardt (2012), Language at Play: Digital Games in Second and Foreign Language Teaching and Learning (Theory and Practice in Second Language Classroom Instruction). London, Pearson Education.
  • Jonathon Reinhardt (2019), Gameful Second and Foreign Language Teaching and Learning: Theory, Research, and Practice. USA, Springer International Publishing.
Alessia Caviglia.
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