Percorsi di alfabetizzazione linguistica e numerica per migranti non scolarizzati - Piano M.I.G.R.A.N.S.

Parte della metodologia M.I.G.R.A.N.S. (Metodologia Iper Globale per Richiedenti Asilo Non Scolarizzati) è anche l'alfabetizzazione numerica. Katia Raspollini ne ha parlato a Reggio Emilia nel corso dell'ultima edizione del convegno su "Cittadinanza e analfabetismo" con un intervento dal titolo "Il giusto posto dei numeri" i cui contenuti sono ora disponibili in un articolo pubblicato su Educationduepuntozero scritto a quattro mani con Tatiana Galli che illustra il metodo, sia per l'apprendimento linguistico che per l'afabetizzazione numerica) e i suoi elementi di innovazione.
Il piano MIGRANS©
"MIGRANS è un percorso formativo sperimentale destinato a migranti non scolarizzati nel paese d’origine. E’ frutto di una ricerca-azione e di una lunga esperienza professionale con richiedenti asilo prealfabeti e analfabeti totali. Rispetto all’offerta formativa attualmente erogata in Italia nei centri di formazione degli adulti in contesto sia formale che informale, il piano MIGRANS© è innovativo rispetto all’articolazione del curricolo, del sillabo e della metodologia." (Tatiana Galli)
Il giusto posto dei numeri
"Il percorso didattico che descriverò è stato sperimentato con una classe composta da una decina di adulti analfabeti all’interno del Centro di Accoglienza Straordinaria Residenza Fersina di Trento nel periodo intercorso fra ottobre 2017 e maggio 2018. I componenti del gruppo risultavano analfabeti per quanto concerne la lettura e scrittura strumentale in lingua madre ed erano totalmente principianti per quanto riguarda l’italiano come lingua seconda; la provenienza di questi studenti interessa i paesi in cui i dati Unesco segnalano una percentuale di analfabetismo pari al 50% ossia il Senegal, il Gambia e paesi in cui questa percentuale è superata, come nel caso del Pakistan e della Guinea Conakry. Dal punto di vista delle conoscenze e competenze linguistiche in forma orale, conoscono e utilizzano come lingua madre il pular nel caso del Senegal e il Malinkè nel caso della Guinea, inoltre per l’interazione orale utilizzano il francese che costituisce in entrambi i paesi sub-sahariani la lingua ufficiale. Per quanto concerne lo studente pakistano la sua conoscenza linguistica a livello di oralità interessa l’urdu e l’inglese. In questo particolare contesto di insegnamento-appredimento io opero come insegnante di italiano lingua seconda all’interno della scuola del CAS dove gli studenti sono obbligati a frequentare le lezioni di lingua italiana per 8 ore settimana; per operare all’interno del CAS sono fondamentali per me i riferimenti che in ambito di ricerca sugli approcci e i metodi, tengano conto dei contributi dati dall’androgogia e dall’approccio interculturale come inteso dalla psicologa clinica Margalit Cohen-Emerique e che può essere sintetizzato in questa frase: “Non si incontrano le culture, ma persone portatrici di cultura”. (Katia Raspollini)
Leggi l'articolo di Tatiana Galli e Katia Raspollini
Tatiana Galli Docente CPIA Sondrio
Katia Raspollini Insegnante di italiano presso Centro di Accoglienza Straordinaria di Trento
Per partecipare alla sperimentazione è possibile contattare le docenti: galli.tatiana_at_libero.it; katrasp_at_libero.it