Fumetti e videogiochi: 'maledizione' o risorsa educativa?

Proponiamo ai nostri lettori il “podcast” di una pillola di storia di Roberto Bianchi, professore associato di Storia contemporanea all'Università di Firenze, che si interroga sul “rapporto tra storia, videogiochi e fumetti, ovvero su un aspetto delle varie forme di narrazione del passato e della storia fatte con strumenti diversi: storia e fumetti, la storia nei fumetti, la storia nei videogiochi”.
Qui di seguito la trascrizione dell'intervento, trasmesso il 14 aprile 2020 su Controradio, storica emittente fiorentina che dal 1976 trasmette musica e notizie, anche in network con Radio popolare Milano.
“Il rapporto tra storia, videogiochi e fumetti è una questione che ha a che fare con gli usi e gli abusi del passato nelle narrazioni pubbliche e con quella che adesso viene chiamata public history, di cui esiste un'associazione anche in Italia (AIPH), ovvero la “storia per il pubblico”. Tutto sommato non è da molto tempo che, in sede universitaria e della ricerca, in Italia si presta attenzione anche a questi aspetti, che invece sono rilevanti. Io credo che il fumetto abbia svolto un ruolo importante nell'alfabetizzazione di generazioni di ragazzi/e, bambini/e, ma anche adulti, da più di un secolo, in Italia e non solo in Italia.

Eppure se studiamo i processi di alfabetizzazione, di formazione di educazione, di diffusione della storia per il grande pubblico, spesso ci dimentichiamo di questo, anzi per molto tempo è esistita quasi una sorta di maledizione, qualche studioso l'ha definita così, verso il fumetto, che – credo – negli ultimi anni è passata sul mondo dei videogiochi.
Questi strumenti, questi prodotti per il mercato, ma anche di rilievo spesso artistico, tecnico, importante, come devono essere visti dagli educatori, dagli insegnanti, dai ricercatori, dagli storici, da quelli che si occupano di queste cose? Dobbiamo ignorarli perché sono strumenti diseducativi? Sono il male? Oppure sono strumenti didattici, educativi? O forse tutte queste cose assieme o nessuna di queste?
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Dobbiamo interrogarci ad esempio su un fumetto come Tex, che esiste in Italia dal 1948, che è un'istituzione, e ha svolto un ruolo fondamentale per ispirare e incuriosire generazioni di persone alla storia della frontiera americana, con ragazzini e magari anche ragazzine che pensavano di sapere tutto su i Navajo o su Manitou, anche grazie a Tex.
O un fumetto francese come Asterix, una descrizione della Gallia romana, realizzato però da due autori, Goscinny e Uderzo, figli della immigrazione in Francia fra le due guerre mondiali - un polacco e un italiano - che hanno realizzato un'opera di rilettura della grande storia nazionale con ironia e con tutta una serie di aspetti su cui si può riflettere a lungo.
Se spostiamo il discorso sui videogiochi, vediamo che il tema della storia è presente anche in tantissimi videogiochi, (sto concludendo una tesi di laurea di uno studente sui videogiochi sulla II guerra mondiale, tra i più presenti sul mercato): che domanda c'è sul mercato da parte di milioni di persone che in tutto il mondo giocano a Battlefield 1, ambientato nella Prima guerra mondiale, oppure quelli che giocano a Valiant Hearts, realizzato in Francia sotto l'egida della missione del centenario della prima guerra mondiale, presieduta da uno storico importante, realizzato da Ubisoft, un gioco multipiattaforma molto interessante per vedere come negli anni del centenario della prima guerra mondiale è rappresentata questa guerra, con un protagonista che non è il classico eroe che ammazza tutti ma che addirittura si ribella ai superiori [spoiler …]. Un videogioco che qualche decennio fa non sarebbe stato pensabile, mentre adesso è usato in molte scuole in Francia.

Quindi si oscilla tra la maledizione e l'uso per educare del videogioco e del fumetto.
Pensiamo ancora alla Storia d'Italia realizzata da Enzo Biagi regalata a tante persone diventò un classico.
Qual è il rapporto tra questi prodotti e la ricerca storica? Questo è il problema, spesso viene raccontata una storia che non va bene, che è tanto sbagliata per certi versi, ma che risponde appunto a una domanda del mercato.
Allora la mia sollecitazione è quella di mettere i piedi nel piatto e provare a leggere, anche criticamente, queste storie, sapendo che c'è un problema che riguarda anche il mercato: sono prodotti che devono vendere, che hanno un'inerzia nel loro modo di realizzarsi e quindi spesso e volentieri tendono a riprodurre al loro interno forme di narrazioni, luoghi comuni che sono anche dipendenti da un mercato che è realizzato in alcuni luoghi del mondo.
Ad esempio i videogiochi sulla Seconda guerra mondiale, perché mostrano soprattutto il punto di vista degli alleati? Perché spesso sono realizzati per un mercato “occidentale”.
Allora, entrare nel merito, vedere i problemi che sorgono, quando si guarda un videogioco come Battlefield 1 - che peraltro ebbe un'estensione proprio nel momento del centenario, ambientata in Italia e che suscitò la reazione indignata di alcune associazioni di ex combattenti
Insomma, si tratta di temi che appassionano e che riguardano la vita di milioni di lettori e giocatori, lettrici e giocatrici. Non dico che insegnanti ed educatori devono forzatamente diventare appassionati di videogiochi e fumetti. Credo però che – per fare un esempio – quando si intende insegnare la storia della Prima guerra mondiale dobbiamo sapere se le persone a cui ci rivolgiamo hanno letto il libro di Lussu; se hanno visto il film di Olmi o il più recente 1917; se hanno giocato a Battlefield 1. Il problema sorge se noi non abbiamo letto Lussu, se non abbiamo visto Olmi o 1917, se non abbiamo idea di cosa sia Battlefield 1.
Per ascoltare il podcast: https://www.controradio.it/podcast/lezioni-di-storia-roberto-bianchi-4/
Roberto Bianchi
Professore Associato Storia Contemporanea
Dipartimento SAGAS (Storia, Archeologia, Geografia, Arte e Spettacolo)
Università degli Studi di Firenze
Per chi volesse saperne di più, si segnalano alcune pubblicazioni di Roberto Bianchi sul tema:
La storia nei fumetti. Esempi e riflessioni, in La storia raccontata ai bambini, a cura di Luisa Tasca, Firenze, Le Monnier, 2019, pp. 99-119
https://www.academia.edu/42765733/La_storia_nei_fumetti._Esempi_e_rifle…
La mobilitazione del fumetto, 1914-1918, in La società italiana e la Grande Guerra, a cura di Giovanna Procacci e Corrado Scibilia, Milano, Unicopli, 2017, pp. 284-292
https://www.academia.edu/35502720/La_mobilitazione_del_fumetto_Comics_a…
Narrazione storica e fumetto, tra pregiudizi e impegno civile. Introduzione a un dibattito, in Il fumetto: fonte e interprete della storia, a cura di Nicola Spagnolli, Claudio Gallo, Giuseppe Bonomi, Verona, Betelgeuse, 2016, pp. 11-20
https://www.academia.edu/28759601/Narrazione_storica_e_fumetto_tra_preg…
War and Comics (Italy), in 1914-1918-online. International Encyclopedia of the First World War, Berlin, Freie Universität Berlin, 2015
https://www.academia.edu/20034499/War_and_Comics_Italy_-_in_Internation…
L’alfabetizzazione patriottica: il fumetto tra scuola e trincea, in La società italiana e la Grande Guerra, a cura di Giovanna Procacci, «Annali della Fondazione Ugo La Malfa - Storia e Politica», XXVIII (2013), 2014, pp. 369-384
https://www.academia.edu/6915284/L_alfabetizzazione_patriottica_il_fume…
Fumetti di guerra, «LiBer», 1, 2014, pp. 28-33
https://www.academia.edu/6115241/Fumetti_di_guerra
The Great War in Comics. France and Italy 1914-2012, in Marco Mondini-Massimo Rospoker (eds), Narrating War. Early Modern and Contemporary Perspectives, Duncker & Humblot-il Mulino, Berlino-Bologna 2013, pp. 205-223
https://www.academia.edu/4963295/The_Great_War_in_Comics._Italy_and_Fra…
La patria tra le nuvole. Il Risorgimento nei fumetti, «Zapruder», n. 25, maggio 2011, pp. 2-160
https://www.academia.edu/5116255/Grandi_patrie_piccole_storie._Nazione_…
Il Risorgimento dei fumetti, in Strisce di Risorgimento. Risorgimento e unità d’Italia nei fumetti e nella stampa per ragazzi, nuova edizione corretta e aggiornata, volume II, Contributi e tavole, introduzione di Angelo Nencetti, a cura di Emilio Cavalleris et al., Chieri, Consorzio San Luca, 2011, pp. 9-24
https://www.academia.edu/4708052/Il_Risorgimento_dei_fumetti
Immagine Asterix tratta da Style Magazine - Corriere della Sera