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Cittadinanza attiva europea e processo di pace

L'impegno di una cittadinanza attiva riesce ad attualizzarsi e a rispondere alle sfide storico-sociali di matrice universale

due ambasciatrici erasmus + educazione degli adulti in posa all'angolo dedicato a Epale.

La Comunità Internazionale è costantemente impegnata nel promuovere l’attuazione delle risoluzioni di pace nei conflitti globali eppure secondo l’ONU, nel 2022, circa 2 miliardi di persone vivevano in aree interessate da conflitti armati. Secondo il Conflict Data Program, programma di ricerca sui conflitti dall’Università di Uppsala in Svezia, sul pianeta sono in atto circa 170 conflitti, di cui 54 di violenza armata con almeno uno stato coinvolto, 76 conflitti con gruppi armati non governativi e 40 di violenza unilaterale contro civili. Lo studio non osserva esclusivamente guerre tra stati nemici su larga scala ma prende in considerazione anche i contrasti armati di entità differente, che possono coinvolgere organizzazioni criminali, gruppi armate, popolazione civile. 

In questo scenario, in occasione della Giornata internazionale della Pace 2023, Antonio Guterres, segretario generale delle Nazioni Unite, ha lanciato il suo messaggio con cui ha dichiarato come la pace non sia un risultato automatico e scontato, al contrario la conseguenza di un agire umano deterministico, declinato con attraverso azioni, da intraprendere con urgenza in favore della sostenibilità per la vita umana e per l’ambientale, in cui essa nasce e si sviluppa.

Eurydice, rete dei sistemi educativi europei, definisce l’educazione degli adulti come l’insieme dei processi formativi e delle attività che apportano una crescita culturale alle persone e sottolinea come siano soprattutto i partner sociali sui territori ad esserne i principali promotori. L’educazione degli adulti inoltre prevede interventi di potenziamento personale dell’adulto e del suo bagaglio culturale, finalizzati ad una maggiore e migliore inclusione e partecipazione alla vita sociale, in una società come quella attuale che cambia così velocemente da essere definita “liquida” dal sociologo Zygmunt Bauman.

Il punto Epale educazione degli adulti allestito presso la mostra “Anime e volti della pace”, organizzata dalla rete associativa “Sognare la pace” di Salerno, di fatto ha applicato i principi esplicitati da Eurydice, testandone la coerenza e soprattutto l’efficace, in particolare rispetto al fine di coinvolgere la popolazione sui temi della cittadinanza attiva europea e della partecipazione democratica. 

Come Ambasciatrici Erasmus+ EDA Campania, l'idea mia e della collega Rafaela D'Angelo, è stata quella di entrare in contatto con il pubblico fruitore della mostra, fornendo informazioni in maniera interattiva e raccogliendo i pensieri e la visione dell’Europa che le persone vorrebbero vedere realizzata.

Volto di persona in sagoma di cartone su cui è creato un collage con parole riconducenti all'Euro...

Volto di persona in sagoma di cartone su cui è creato un collage con parole riconducenti all'Euro...

visitatore osserva un'opera della mostra.

Grazie alla proposta articolata dalla mostra, quale viaggio nel tempo e nelle emozioni lungo cui le opere selezionate sviscerano il tema della pace nella sua complessità (pace globale, pace interiore, pace tra comunità, pace ambientale e assenza di pace) è stato possibile inserire un’interazione che ha permesso di muovere il visitatore ad un’ulteriore riflessione su come pace e cittadinanza attiva siano interconnessi; su come entrambi gli ambiti implichino l'impegno dei cittadini e soprattutto su cosa ci si aspetti dall’Europa come entità politica.

L’obiettivo è stato quello di stimolare l'interesse alla vita politica e sociale delle comunità anche a livello europeo, al fine di un attivismo civico europeo per la pace che possa fare la differenza in situazioni di conflitto, attraverso la pressione dell’opinione pubblica sui decisori politici e sulla diplomazia. L’azione di gruppi, reti, movimenti cittadini può incoraggiare la cultura della nonviolenza nonché prevenire situazioni di conflitto.

L’attività territoriale di "Sognare la pace", una rete composta da gruppi associativi, a loro volta formati da persone attive che si sono unite in nome della costruzione di una società più pacifica e più equa rappresenta proprio l’esempio di come l'impegno di una cittadinanza attiva possa attualizzarsi e rispondere alle esigenze e alle sfide storico-sociali di matrice universale.

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