Basi pedagogiche dell'educazione non formale

Nel 21° secolo le competenze rappresentano degli elementi chiave per il benessere individuale e sociale oltre che per il successo economico. E' evidente che l’odierna società richiede persone in grado di sviluppare abilità cognitive, socio-emozionali e specifiche per risolvere problemi complessi durante tutta la vita, per interagire efficacemente con gli altri e per garantire una corretta condivisione e utilizzo delle informazioni. D’altro canto, educatori, insegnanti, tutor e anche i datori di lavoro hanno bisogno di supporti e incentivi per essere in grado di rispondere a questo bisogno.
Un sistema educativo ben informato e reattivo nell’acquisizione di competenze è essenziale per incoraggiare la cittadinanza a diventare attiva, in grado di sviluppare le giuste capacità per un mondo che cambia. Senza un adeguato investimento in competenze, le persone rimangono ai margini della società, il progresso tecnologico non si traduce in crescita e i paesi non possono competere con economie sempre più basate sulla conoscenza. Quanto più i paesi si sforzano di raggiungere i massimi livelli di innovazione e competitività nelle loro economie, tanto più si devono impegnare affinché la popolazione raggiunga quel giusto mix di competenze in grado di assicurare la competitività in ogni campo.
Nel programma Horizon 2020, le strategie di apprendimento permanente enfatizzano lo sviluppo di abilità di base come l'alfabetizzazione, l'alfabetizzazione digitale e l'alfabetizzazione matematica, che consentono agli adulti di diventare individui attivi e produttivi nella società moderna.
L’apprendimento lungo tutto l’arco della vita rappresenta il superamento di una dimensione temporale definita che nel passato rappresentava, nell’esistenza di un soggetto, spesso l’unica porzione di vita dedicata all’apprendimento. L'istruzione degli adulti non può essere fatta nel contesto di un rigoroso processo di educazione formale in quanto questi adulti presentano tutta una serie di variabili. Innanzitutto devono essere consapevoli del perché hanno bisogno di imparare qualcosa prima di essere coinvolti nel processo di apprendimento.
Queste persone entrano nel processo educativo e/o formativo portando con sé un bagaglio di esperienze molto più ampio di quello dei giovani studenti; comprendono la necessità di acquisire del sapere ma ciò che a loro più serve è il saper fare per essere in grado di agire in modo efficace nella società, ma soprattutto nel mondo del lavoro. L’avvio ad un percorso di apprendimento nasce, non tanto dalla necessità di acquisire conoscenze accademiche astratte, quanto piuttosto da impedimenti sostanziali che vanno dichiarati e spiegati affinché il cammino da intraprendere porti a dei risultati che devono comprendere e produrre innanzitutto un aumento dell’autostima, e conseguentemente, un appagamento per le competenze acquisite soprattutto utili per un inserimento lavorativo.
Sulla base di quanto esposto, i formatori hanno il compito di facilitare il processo di acquisizione dei contenuti proposti strutturando e organizzando gli apprendimenti secondo i bisogni espressi. Il completamento di un percorso d’apprendimento fondato più sul conseguimento di competenze che di conoscenze sosterrà la comparsa di un pensiero critico in grado di contribuire, nel tempo e su vasta scala, ad un cambiamento della società in cui si vive. Per raggiungere tale obiettivo è necessario porre al centro dell’azione didattica l’individuo e non il contenuto.
Secondo Freire il sistema pedagogico basato sul dialogo, in cui l’educatore e/o insegnante pone una serie di domande per costruire delle occasioni di dialogo, di confronto per giungere ad un significato comune, collettivo, non imposto, risulta vincente nei confronti di discenti adulti. Pur partendo da un contenuto, l’insegnamento non è altro che un’occasione per far recuperare questo contenuto al fruitore, per farlo tornare a galla dal profondo, il tutto in un contesto non formale.
Nel processo di alfabetizzazione si deve tener conto dell’ambiente sociale e affettivo in cui vivono le persone coinvolte; i contenuti proposti devono far parte della loro esperienza quotidiana; più la motivazione sarà forte, più l’apprendimento sarà rapido. Secondo Freire non c’è apprendimento senza una motivazione in quanto l’apprendimento nasce dalla necessità di affrontare e risolvere problemi. Un’educazione permanente deve quindi essere basata sulla problematicità che si risolve con la creatività; è necessario stimolare un’azione e una riflessione sulla realtà che ciascuno vive, per sollecitare l’impegno nella ricerca di risposte.
Il sapere va dunque inteso come uno strumento per l’emancipazione dell’individuo che deve prendere coscienza che bisogna essere soggetti attivi e non modellati dalla società. L’approccio didattico da adottare si deve discostare da quello che per lo più è presente in una istituzione che si occupa di educazione formale in quanto gli obiettivi da raggiungere sono degli elementi avulsi dal vissuto dello studente.
Nell’ambito dell’educazione degli adulti, gli studenti devono essere i veri protagonisti del processo di insegnamento-apprendimento in modalità non formale. L’aumento dei livelli di alfabetizzazione della popolazione adulta, dei giovani che hanno abbandonato gli studi e delle persone che vivono in una situazione di disagio sociale è una delle richieste chiave nell'Europa di oggi a cui noi, insegnanti di educazione degli adulti, dobbiamo rispondere.
Ma c'è un'altra risposta da dare a coloro che frequentano percorsi di educazione degli adulti: la validazione delle competenze acquisite in ambito non formale. E' vero che ciò avviene in molti paesi europei ma non in tutti, dunque un importante obiettivo da perseguire è quello di avere in tutta Europa un sistema collaudato, semplice ma nel contempo rigoroso, di riconoscimento legale delle competenze acquisite in ambito non formale e in formale in modo tale da non discriminare quelle persone che si trovano escluse dal mercato del lavoro per non avere quei titoli che solo un sistema educativo formale è, in questo momento, in grado di garantire.