Educazione in età adulta: una opportunità e una scommessa per il sistema educativo italiano

L’apprendimento per tutta la vita, in un mondo in continuo cambiamento, è ormai il tema qualificante, che ispira il messaggio contenuto nelle ricerche e nelle proposte che l’OCSE rivolge ai sistemi educativi dei vari paesi; il compito di garantire un apprendimento che dura non può avere come riferimento un luogo, un posto, ma deve potersi sviluppare come attività che si colloca ben oltre la scuola, l’università o i luoghi tradizionalmente dedicati.
La recente conferenza del CERI, San Paolo del Brasile marzo 2014, ha lanciato l’Education and Social Progress (ESP), un progetto teso a sostenere una migliore comprensione dei processi necessari a preparare gli individui al mondo di domani, un mondo che “can be prosperous yet challenging, unpredictable and uncertain”, essere quindi meglio attrezzati individualmente e capaci di contribuire allo sviluppo di società coese.
Per l’Italia il problema appare più complesso a causa della lentezza dei processi di decisione e dei ritardi culturali che, di fatto, ostacolano i cambiamenti. L’Italia si presenta, nel sistema educativo, e non solo, come un paese in ritardo, poche sono/sono state le riforme capaci di assumere prospettive strategiche significative; negli ultimi anni, un susseguirsi di tagli e di aggiustamenti, che tentano di rimediare ai tagli, non permette ad esperienze, che contengono elementi importanti di innovazione, di trasferirsi e diffondersi entro il sistema nel suo complesso; il nuovo che si produce manca di riferimenti e spesso si assomma ad altri progetti, senza poter dare e darsi senso e continuità.
Questo articolo intende offrire una panoramica sintetica degli interventi normativi da un lato e, dall'altro, delle esperienze realizzate che, al di là di riconoscimenti istituzionali, hanno portato alla creazione di un sistema di fatto dell'EDA che si può dire ormai costituito.
Vittoria Gallina
[N.d.r]
Il contributo qui proposto riprende, per gentile concessione dell'autrice, alcuni temi trattati più diffusamente nell'articolo:
V. Gallina, F. Farinelli, "Innovazione entro il sistema scolastico, non solo innovazione didattica", Scuola democratica, n. 3/2014, settembre-dicembre, pp. 689-700, Il Mulino (disponibile su Rivisteweb)
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Vittoria Gallina è docente a contratto di Educazione degli adulti presso l’università di Roma La Sapienza; autrice di studi e ricerche, collabora con riviste scientifiche sul tema. E' anche National Project Manager delle due indagini internazionali dell’OCSE sulle competenze alfabetiche degli adulti, (IALS e ALL). Ha collaborato con Isfol alla recente indagine OCSE PIAAC. E' stata nominata Ambasciatrice EPALE dal 2015.
Si, ma...
Tutto ciò che si legge sull'educazione degli adulti è giusto. La pratica, però, mi porta a segnalare alcune problematiche, prima fra tutte l'impossibilità di insegnare in una classe dove ci sono adulti drop out e ragazzi di 18 anni che credono che in un corso serale ci sia un modo veloce e indolore per acquisire il diploma della scuola secondaria di secondo grado non conseguibile di mattina perché il percoso di studi è troppo "faticoso".
Purtroppo, nei percosi di secondo livello dei CPIA questa è la realtà...
E, sinceramente, è davvero umiliante...