Best Practices for student voice

Questo documento ha come finalità l'elaborazione di un elenco di soft skills che un insegnante / facilitatore può utilizzare per realizzare meglio la student voice.
Dall'analisi delle esperienze di due insegnanti dell'Università di Firenze e delle esperienze internazionali e nazionali, è stato compilato un elenco di Best Practices che danno agli studenti un ruolo centrale e sempre più crescente nel processo di apprendimento. La proposta del documento è di andare oltre la buona intenzione di dare voce agli studenti, focalizzando l'attenzione in maniera spontanea sulle pratiche che permettono di realizzare questo obiettivo concretamente.
Partendo dall'analisi del significato del concetto di "student voice", il lavoro si sviluppa prendendo in considerazione gli esempi di "student voice" a livello internazionale e nazionale per poi incentrare l'attenzione sull'esperienza dell'ateneo fiorentino. In questa analisi vengono indagati quei modelli pedagogici e quelle pratiche che favoriscono l'emergere di un ruolo attivo e partecipativo degli studenti nel processo di apprendimento.
L'uso delle soft skills deve essere accompagnato da un modo determinato di vedere l'altro da me e da una concezione dell'istruzione e della formazione che corrisponde un processo della persona coinvolta, piuttosto che a un'azione modellata. Questo documento è una cassetta degli attrezzi del facilitatore. Gli attrezzi a cui si fa riferimento sono le soft skills per cui un insegnante / facilitatore può essere supportato e che egli può sviluppare al fine di incoraggiare l’emergere della student voice.
Parole chiave: student voice, competenze tasversali, facilitatore, insegnante, educatore, Buone pratiche.
Autore: Dino Mancarella (Studente Università di Firenze, Anno Accademico 2018/19)
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