European Commission logo
Accedi Crea un account
Puoi selezionare più parole separandole con la virgola

EPALE - Piattaforma elettronica per l'Apprendimento permanente in Europa

Notizie

Bibliotecari o ... Roger rabbits ?

Profile picture for user n00e3yb1.
Viviana Vitari

Quando si parla di “bibliotecari” in ciascuno di noi si accende (o si spegne) una scintilla diversa in base alle esperienze personali o a degli stereotipi acquisiti.  Negli Stati Uniti vengono frequentemente prodotti video anche molto umoristici in proposito. Il setting è la biblioteca o lo scopo quello di aggiornare l’immaginario collettivo. Gli Americani, del resto, hanno un approccio ironico ai loro vizi e virtù... i Simpson ne sono un esempio.
Diciamo che a qualcuno e forse ai più, la professione del bibliotecario è incapsulata in un “frame” inamovibile. Ma chi ha incastrato Roger Rabbit? La biografia della professione è articolata. Il bibliotecario si è evoluto, come molti altre attività al passo con la globalizzazione, più di quanto non si pensi. E’ una questione di mantenere alti gli standard formativi, ma anche di svecchiarne l’immagine, soprattutto quando legata agli EELL.  La formazione non può essere ancillare in tutte le occupazioni, in particolare quando si gettano le basi dell’educazione altrui, formale o informale che sia.  Anche l'Associazione Italiana Biblioteche affronta le linee guida sulla formazione professionale lungo l’arco del tempo lavoro, indipendentemente dall’ente di appartenenza, se si desidera esserne accolti come soci e far parte della coorte dell' "advocacy".

2_127

La professione del bibliotecario è oggi normata da UNI 11535:2014 (11536:2014 per gli archivisti).
Ci sono strumenti di riferimento indicati nello Statuto (art.3) per il raggiungimento delle finalità di natura professionale, scientifica e culturale che l’AIB si prefigge. La formazione continua AIB si pone nel contesto del quadro normativo dell’apprendimento permanente delineato dalla L. 92/2012, il D.L. 13/2013 e la L. 4/2013.

Aspetto fondamentale: la formazione continua è strategica e l’associato, se rispetta i criteri di inclusione associativa, ne è tenuto in base al Regolamento di iscrizione (art. 9). Grazie a questi passaggi, AIB è riconosciuta dal Ministero della Giustizia nel novero delle associazioni professionali rappresentative a livello nazionale delle professioni non regolamentate (L. 4/2013). Quindi la formazione non è solo un dovere personale, ma rappresenta una responsabilità sociale. L’Osservatorio Formazione di AIB Italia fornisce continue indicazioni in proposito, invitando i propri soci alla scrittura di portfolii che diano l’immagine del proprio percorso. Un quadro personale, ma in seconda battuta anche generale della situazione italiana.

Siamo solo all’inizio di una nuova modalità di “accountability” anche nei confronti dei colleghi, non solo delle amministrazioni di appartenenza o dei cittadini.

Turisti per caso sì, bibliotecari per caso non più.

 

 

Sito-Bibliografia 

Associazione italiana biblioteche, Il portfolio delle competenze: un nuovo strumento per il professionista dell’informazione, a cura dell’Osservatorio Formazione (coordinatore Patrizia Lùperi); contributi di M. De Noia, M. Fontanin, P. Lùperi. Roma: Associazione italiana biblioteche, 2017

V. Vitari, Recensione a: “Il portfolio delle competenze: un nuovo strumento per il professionista dell’informazione” dell’Osservatorio Formazione AIB, Bibelot: notizie dalle biblioteche toscane ,V. 23, N. 2 (2017)

P. Lùperi, Il professionista responsabile della propria crescita, «Biblioteche oggi», Vol 36 (aprile 2018)

M. De Noia e M. Fontanin, Il percorso AIB per l’attestazione delle competenze, «Biblioteche oggi», Vol 36 (aprile 2018)

V. Vitari, Il portfolio delle competenze, «Biblioteche oggi», Vol 36 (aprile 2018)
 

Booktrailer presentato al Lingotto di Torino, 2018 

Login (0)
Etichette