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Strategie per un apprendimento sostenibile delle competenze di base

La fiducia in se stessi e le strategie personali di apprendimento giocano un ruolo fondamentale per un’alfabetizzazione e un apprendimento linguistico efficaci. Per molti discenti tuttavia le carenze a livello di strategie personali di apprendimento e di fiducia in se stessi costituiscono ancora uno scoglio insuperabile e riducono drasticamente l’impatto dell’insegnamento formale. Soprattutto tali carenze limitano notevolmente la capacità dei discenti di impegnarsi a lungo termine nell’apprendimento autodidattico, requisito fondamentale per sostenere durante l’intero arco della vita le capacità di lettura e scrittura e le competenze linguistiche. Cosa possiamo fare per vincere questa sfida? Il progetto ALL-SR (Autonomous Literacy Learners – Sustainable Results) di Erasmus+ è stato concepito appositamente per indagare sulle potenzialità del coaching non direttivo.

strategies for sustainable basic skills learning.


Da due anni a questa parte, il progetto ALL-SR (Autonomous Literacy Learners – Sustainable Results) di Erasmus+, indaga sull’utilizzo del coaching non direttivo per sostenere l’apprendimento autodidattico delle capacità di lettura e scrittura e delle competenze linguistiche e matematiche.

Perché puntare su un apprendimento autodidattico delle capacità di lettura e scrittura e delle competenze linguistiche? Perché ricorrere al coaching per sostenerlo?

Questo progetto si basa sul presupposto che gli adulti hanno bisogno di acquisire capacità di lettura e scrittura e competenze linguistiche e matematiche per risolvere i problemi presentati dalle mutevoli circostanze della vita di ogni giorno (lavoro, contabilità personale, ecc.). Per risolvere tali problemi, gli adulti in realtà non hanno bisogno semplicemente di conoscere tali capacità di lettura e scrittura e competenze linguistiche e matematiche, ma bensì di acquisire la capacità di risolvere problemi basandosi su tali competenze e capacità, unitamente alla sicurezza di saperle applicare nella vita di tutti i giorni, di fronte alle difficoltà emergenti.

Il saper fare tutto questo è forse la migliore definizione di cosa significhi possedere capacità di lettura e scrittura e competenze linguistiche e matematiche, molto più utile di quella riportata in alcuni standard e piani di studi dettagliatissimi con cui attualmente lavoriamo. Dopo tutto non sono proprio queste capacità linguistiche, matematiche e di lettura e scrittura che misurano il grado di efficacia di tutti noi nel mantenere, migliorare ed espandere le competenze acquisite?

Questa riflessione generale ci impone di orientare altrove la nostra attenzione, spegnendo il riflettore sull’istruzione dei discenti e accendendolo sulla promozione della loro autonomia di apprendimento, guardando finalmente ai discenti come a soggetti autonomi che devono acquisire competenze di base e non come a consumatori di un prodotto. Ed è proprio qui che entra in gioco il coaching non direttivo.

Il coaching non direttivo è un approccio specificamente progettato per aiutare le persone a diventare discenti autonomi in modo efficace. La figura del “coach” pone domande per stimolare una riflessione, aiutando il discente a:

  • chiarire i propri obiettivi
  • inquadrare un “progetto di apprendimento” limitato nel tempo per raggiungere tali obiettivi e quindi
  • monitorare e valutare la propria crescita per tutta la durata del piano d’azione.

La figura del “coach” ricopre questo ruolo esclusivamente ponendo domande che stimolano una riflessione e una crescita personale, senza mai operare come insegnante o guida (in quanto ciò toglierebbe responsabilità al discente), ma aiutando il discente a riflettere con il proprio ritmo e con le proprie parole. In questo modo il coaching aiuta il discente a sviluppare la sicurezza, la consapevolezza dei propri mezzi e le strategie necessarie per assumersi la responsabilità del proprio percorso di apprendimento.

Il coaching non direttivo ha dimostrato di essere fortemente efficace in un ampio numero di contesti, ma sappiamo relativamente poco sul suo potenziale nel campo dell’alfabetizzazione e dell’apprendimento linguistico degli adulti. Che cosa offre? Quali sono i suoi limiti? A livello pratico, come si configurerebbe il coaching per l’apprendimento autodidattico delle capacità di lettura e scrittura e delle competenze linguistiche?

Il progetto ALL-SR ha affrontato tali interrogativi avviando programmi pilota nei campi del miglioramento della formazione scolastica, dell’apprendimento comunitario e dell’apprendimento sul luogo di lavoro in Germania, Paesi Bassi e Regno Unito. Tutti i risultati di questa campagna saranno disponibili entro l’autunno e verranno pubblicati a tempo debito sui nostri blog. Emerge tuttavia con chiarezza, fin da subito, che questo approccio ha enormi potenzialità.

Citando il commento di un coach del programma pilota, possiamo affermare che questo metodo “fa acquisire al discente maggiore fiducia, responsabilità, e voglia di mettersi in gioco, nel rispetto del discente stesso”. Del resto i discenti stessi confermano che grazie a tale approccio hanno migliorato significativamente la fiducia nei propri mezzi (miglioramenti attribuiti direttamente a un certo senso di “controllo” esercitato personalmente sul processo di apprendimento) e hanno sviluppato e applicato nuove e più efficaci strategie di apprendimento personale.

Questo articolo è una traduzione dall'inglese.

Riferimenti

OECD (2013a), OECD Skills Outlook 2013, First Results from the Survey of Adult Skills. Paris: OECD.

OECD (2013b), Skilled for life? Key Findings from the Survey of Adult Skills. Paris: OECD.

Whitmore, J. (2002), coaching for performance (Third edition). London: Nicholas Brealey Publishing.

Autore: Alexander Braddell

Alexander Braddell è membro del team responsabile del progetto ALL-SR Lavorando da molti anni nel Regno Unito nel campo dell’apprendimento dell’alfabetizzazione e delle competenze linguistiche e matematiche sul luogo di lavoro, si interessa in particolare dell’apprendimento non formale e informale. Altri progetti recenti in ambito europeo sono il progetto TDAR per il trasferimento delle innovazioni e il progetto Language for Work Network.

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