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Il Memoriale della Shoah di Milano, luogo di memoria e incontro

Il Memoriale della Shoah di Milano è un luogo di commemorazione, ma anche uno spazio per costruire il futuro e favorire la convivenza civile.

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Martina Blasi

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In occasione del Giorno della Memoria, il 27 gennaio 2022 e di nuovo domenica 30 gennaio, il servizio di volontariato al Memoriale della Shoah di Milano nella gestione dell'accoglienza dei visitatori sarà tenuto da alcuni detenuti presso la II Casa di Reclusione di Milano Bollate.

La presenza delle persone detenute è promossa dalla Cooperativa Sociale Articolo 3 di Milano in accordo con il Memoriale della Shoah, nell'ambito del progetto "RestART Bollate" la cui finalità generale è la realizzazione di percorsi di inclusione sociale e lavorativa, attraverso vari interventi multidisciplinari. Tra questi anche azioni di sensibilizzazione della società civile sulle tematiche dell’esecuzione penale, nonché di conoscenza e di incontro tra carcere e comunità esterna.

Importante è che i cittadini abbiano occasioni per incontrare persone provenienti dal circuito penale in quanto è solo attraverso la conoscenza e l’incontro che possono essere superati i pregiudizi e viste le persone reali dietro la dimensione spersonalizzante della detenzione. La presenza delle persone detenute al Memoriale è ancora più significativa per la dimensione simbolica del 'Giorno della Memoria', di ricordo delle vittime di persecuzioni e crimini orrendi e di contrasto alla perdita e rimozione della memoria e all'indifferenza.

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La Cooperativa Sociale Articolo 3 promuove eventi e giornate in cui le persone detenute che lo desiderano (e che abbiano le condizioni giuridiche e personali per avere misure esterne) si possano mettere a disposizione per svolgere attività utili alla comunità, a titolo volontario, con l'obiettivo di proporsi sotto una diversa luce, come singoli individui consapevoli rispetto al danno prodotto dai reati, portatori di storie e di capacità e competenze, che possono quindi provare a riparare e ricostruire legami sociali spezzati, offrendosi come risorse per la collettività.

Dal 2003 ad oggi Articolo 3 ha ideato e gestito diversi progetti socioeducativi all'interno della Casa di Reclusione di Milano Bollate concentrandosi in particolare sul reparto dell'Istituto che ospita prevalentemente detenuti giovani.

Per promuovere l'inclusione sociale delle persone provenienti dal circuito penale, Articolo 3 svolge inoltre un lavoro di informazione e sensibilizzazione sui temi del penitenziario, del senso della pena e del disagio sociale.

Il Memoriale della Shoah di Milano

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L’area dove oggi sorge il Memoriale della Shoah di Milano originariamente era adibita alla movimentazione dei vagoni postali, e tra il 1943 e il 1945 fu il luogo in cui migliaia di ebrei furono caricati su vagoni merci e trasportati al sovrastante piano dei binari. 

Il 6 dicembre 1943 partì il primo convoglio di prigionieri ebrei (169 persone, ne tornarono 5), il 30 gennaio 1944 il secondo, entrambi diretti ad Auschwitz-Birkenau. Soltanto 22 delle 605 persone deportate quel giorno sopravvisse. Tra di loro Liliana Segre, allora tredicenne, con il padre.

Tra tutti i luoghi che in Europa sono stati teatro delle deportazioni, oggi il Memoriale è il solo ad essere rimasto intatto. Esso rende omaggio alle vittime dello sterminio e rappresenta un contesto vivo e dialettico in cui rielaborare attivamente la tragedia della Shoah. Un luogo di commemorazione, quindi, ma anche uno spazio per costruire il futuro e favorire la convivenza civile. Il Memoriale vuole essere, infatti, un luogo di studio, ricerca e confronto: un memoriale per chi c’era, per chi c’è ora, ma soprattutto per chi verrà.

 


Immagine di copertina di Fondazione Memoriale della Shoah

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