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Erasmus+ a Budapest: tra job shadowing, attivismo e sorellanza

Rosalba Taddeini e Caterina Pafundi di Differenza Donna sono state a Budapest per incontrare Patent Egyesület, un'organizzazione giovane e femminista

Un’altra esperienza straordinaria di job shadowing si è conclusa nell'ambito del Progetto ASTRA - Accrescere STRumenti e competenze nellA formazione in Europa per contrastare la violenza di genere.

Durante l’#ErasmusPlus a Budapest, le nostre socie Rosalba Taddeini, Responsabile dell’Osservatorio sulle multiple discriminazioni, e Caterina Pafundi, Responsabile del Centro Antiviolenza Aretusa hanno avuto l’opportunità di incontrare organizzazioni esperte di diritti umani e di violenza di genere come Patent Egyesület, NANE Association, Háttér Társaság e Traumaközpont. Le loro sono state giornate di confronti, di riflessioni e di scambi di idee e prospettive, con l'obiettivo di acquisire una visione europea del lavoro che svolto nel quotidiano in Italia a contatto delle donne in uscita dalla violenza.
Durante l'incontro con l'Associazione Patent, le nostre attiviste hanno avuto l'opportunità di incontrare Krisztina Les, coordinatrice del progetto sulla salute delle donne e i diritti riproduttivi, la quale si occupa di diritto all'aborto all'interno dell'Associazione (qui è possibile scaricare la guida sul diritto all'aborto realizzata da loro). Dallo scorso 15 settembre, infatti, le donne ungheresi che vogliono abortire sono obbligate dal personale sanitario ad "ascoltare il battito cardiaco del feto". Inoltre, hanno solo tre giorni per la prima consulenza sull'aborto per confermare la loro decisione e possono farlo solo attraverso un numero di telefono disponibile solo per tre ore. Ciò che Rosalba e Caterina ci hanno raccontato è che in Ungheria il diritto all'aborto è legale, ma vi sono tuttavia molti ostacoli; uno tra questi è il sistema sanitario nazionale che è gratuito, ma non nel caso dell'aborto. Inoltre, per le Associazioni come Patent, non sono previsti finanziamenti statali per poter continuare a sopravvivere, se non quelli europei, e da parte di organizzazioni sorelle che le sostengono dall’America. 
Insomma, questa esperienza è stata un’opportunità unica per condividere prospettive e metodologie con realtà di altri paesi europei impegnate nelle politiche di genere e in lotta per eliminare la violenza maschile contro le donne.

"Ti rendi conto di quanto loro abbiano i nostri stessi linguaggi, la nostra stessa mission” racconta Rosalba Taddeini al suo ritorno.


"Sono state giornate cariche di emozioni, intensi confronti e scambio di buone pratiche – sostengono le nostre attiviste - in un Paese che non ha ratificato la Convenzione di Istanbul e che fatica a riconoscere a pieno la libertà e i diritti umani delle donne".

https://www.differenzadonna.org/erasmusplus/ 

Progetto ASTRA - Accrescere STRumenti e competenze nellA formazione in Europa per contrastare la ...
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